Ormai quasi a conclusione del decennio che ci ha visti impegnati a riflettere sugli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano: “Educare alla vita buona del Vangelo”, appare alquanto urgente «la sfida – precipuamente formativa ed educativa – di risvegliare in tutti il senso dell’appartenenza ecclesiale».
Se queste parole i vescovi di Sicilia le rivolgevano agli uomini e alle donne della nostra isola nella lettera “Convertitevi”, i diaconi e i presbiteri ne risultano i primi destinatari perché come Padre Pino Puglisi sono chiamati a costruire la “civiltà della vita”, compiendo continuamente “un purificatore esame di coscienza”. Dobbiamo pensare «a una metodologia formativa per piccoli e grandi, per giovani e adulti, per gruppi e famiglie, nelle parrocchie e associazioni, con una sistematica catechesi interattiva, il più possibile pratica e contestuale, attinente cioè ai problemi dell’ambiente in cui abitano coloro cui essa è destinata, per giungere a motivare e a trasmettere stili di vita coerenti al Vangelo e improntati alla giustizia e alla misericordia».
Per questo «la formazione – direbbe Papa Francesco – non ha un termine, perché i sacerdoti non smettono mai di essere discepoli di Gesù, di seguirlo. […] La formazione in quanto discepolato accompagna tutta la vita del ministro ordinato e riguarda integralmente la sua persona e il suo ministero. La formazione iniziale e quella permanente sono due momenti di una sola realtà».
La Ratio fundamentalis propone una formazione unica, integrale, comunitaria e missionaria, che abbraccia, cioè, sia la fase iniziale che quella permanente in unico cammino e armonizza in sé le quattro dimensioni proposte da Pastores dabo vobis; inoltre, essa ha un carattere comunitario, dal momento che la vocazione è una chiamata ecclesiale orientata al servizio del Popolo di Dio e, infine, si contraddistingue per il senso missionario, poiché prepara i candidati a partecipare, in quanto Pastori, alla missione di Cristo affidata alla Chiesa.
Nella sessione autunnale della loro Conferenza (Pergusa 9-10 Ottobre 1995), i vescovi delle Chiese di Sicilia hanno deciso la istituzione del Centro Madre del Buon Pastore quale struttura permanente a sostegno e per la realizzazione del Progetto di Formazione permanente per i presbiteri di Sicilia.
Il 29 Maggio 2012 la Cesi ha nominato direttore, durante la Giornata Sacerdotale Mariana, don Calogero Cerami, nato il 18 gennaio 1972 a Petralia Soprana.
Dopo avere compiuto gli studi presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo, don Calogero è stato ordinato sacerdote nel 1997. Ha conseguito il Dottorato in Teologia e Scienze patristiche all’Augustinianum di Roma. Prima parroco della parrocchia Maria Ss. Assunta in Polizzi Generosa, insegna Patristica presso la Facoltà Teologica di Palermo ed è direttore diocesano della Pastorale giovanile e Responsabile della Formazione dei diaconi permanenti.
È uscito a fine agosto in tutte le librerie (anche on line) il libro Educarsi ed Educare al web. 30+1 riflessioni, consigli e idee per tutti, scritto da Marco Pappalardo e Alfredo Petralia, e edito dalle Edizioni San Paolo.
Un volumet...
Un prefetto e un arcivescovo si interrogano, ciascuno a partire dalla propria esperienza, su cosa significhi contrastare la corruzione e servire il bene comune. Il primo, Claudio Sammartino, è impegnato nella gestione di importanti crisi sociali e nell...
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