02 - 04 marzo 2020
Centro Madre del Buon Pastore
“UNA PASTORALE GENERATIVA”: CORSO DI FORMAZIONE SULLA PARROCCHIA
Un corso di formazione sulla parrocchia per accompagnare e sostenere i presbiteri ‘a non confondere l’efficacia apostolica con l’efficienza manageriale. Si tratta di imparare ad affrontare anche tale impegno come esercizio di una responsabilità pastorale, da vivere con sobrietà ed essenzialità”. Lo propone il Centro “Madre del Buon Pastore” per la formazione permanete del clero in una tre giorni (2 – 4 marzo 2020) in corso ad Enna, nell’ambito dei percorsi formativi di quest’anno.
Il corso ha per titolo “Una pastorale generativa“. Intende approfondire il tema della parrocchia alla luce del Sussidio sul rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanete “Lievito di fraternità” ed è condotto da docenti delle Istituzioni teologiche.
Il programma prevede, nello specifico, oltre ai laboratori, le relazioni di: Giuseppe Di Corrado, coordinatore della Commissione per la formazione permanente dei presbiteri di Ragusa, su “Alle origini della parrocchia“; di Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per i beni culturali ecclesiastici, “La cura del patrimonio: strumenti per la missione della Chiesa“; di Paolo La Terra, cancelliere della Diocesi di Ragusa, su “Il consiglio pastorale parrocchiale e il consiglio per gli affari economici“; di Salvo Priola, docente presso la Facoltà teologica di Sicilia, su “La parrocchia dal volto missionario“.
Diversi i momenti dedicati al confronto in gruppo e in assemblea.
Destinatari del corso di formazione sono non solo i neo-parroci, i presbiteri ordinati recentemente e quanti esercitano il ministero pastorale parrocchiale, ma anche gli allievi del VI anno di Teologia, i diaconi e i vicari pastorali.
“La parrocchia, per Papa Francesco, deve poter ‘assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità’ – dice don Calogero Cerami, direttore del Centro per la formazione permanente del clero – ed è solo se saprà riformarsi ed adattarsi costantemente, continuerà ad essere ‘la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie‘”.
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