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Tutto quello che riesco a scrivere non riguarderà la storia della mia esperienza …

01/08/2016
Tutto quello che riesco a scrivere non riguarderà la storia della mia esperienza. Oggi vi voglio raccontare la storia di un incontro. A Cracovia, dal 26 al 30 Luglio dell’anno 2016 si è celebrata l’UNIONE. 
Ecco quello che abbiamo visto. 
Abbiamo visto bandiere sventolare. Quanti colori! Sventolava alta pure la nostra, affiancata un attimo da quelle del Canada, Perù, Sud Africa, India … un attimo dopo da quelle della Spagna, Equador, Francia, Mozambico, dell’Australia e tante altre ancora. Un carnevale di colori! Una festa di razze, lingue, culture e nazionalità!
Abbiamo visto gruppi di ragazzi che cantavano e che ballavano. Abbiamo visto battiti di mani dati lungo infiniti corridoi di gente. Abbiamo visto la gioia del ritrovarsi in giro per le strade tra connazionali cantano al coro di “Italiano batti le mani!” e la curiosità nel chiedere “Where are you from?” come a volere tessere una rete di legami tra varie parti del mondo. Abbiamo visto scambi: scambi di gadget dal proprio paese, scambi di abbracci di sorrisi e di sguardi. 
Abbiamo visto Papa Francesco, dolce ed instancabile pastore della nostra Chiesa Cattolica. Lui che nella semplicità delle sue parole ci ha incoraggiati a non perdere mai la VOGLIA DI VIVERE! 
Abbiamo visto e conosciuto i polacchi. Abbiamo abitato nelle loro case, abbiamo percorso le loro strade, assaporato le loro zuppe calde e speziate. Abbiamo ricevuto il calore dei loro gesti di infinita generosità e accoglienza. Abbiamo visto bambini, anziani, famiglie intere che dalle loro pittoresche villette fiorite uscivano in strada per offrirci acqua, cibo o semplicemente sorrisi e saluti affettuosi.  
Abbiamo visitato Cracovia, città antica e radiosa, dai tetti a punta, che anche se era estate, già me li immaginavo tutti ricoperti di neve. La vegetazione rigogliosa e verde come le distese di prati e di alberi che ci offrivano paesaggi mozzafiato. 
Avviamo percepito la presenza di Giovanni Paolo II, simbolo della moderna fede polacca. Il suo storico sorriso riprodotto nei quadri e nelle statue di ogni chiesa, ma anche nei negozi nelle case e per le strade. Quel sorriso ci ha accompagnato e vegliato ogni giorno lungo i nostri passi. Eravamo proprio lì, nel luogo di quel papa “venuto da molto lontano”, a calpestare le sue stesse strade, a pregare nelle sue stesse chiese. Eravamo noi, adesso, quelli venuti da molto lontano, che dall’Italia gli rendevano omaggio.  
Abbiamo dormito sotto cieli stellati, abbiamo visto albe e tramonti variopinti. Ci siamo presi i venti, le piogge e il sole di quel clima polacco ballerino e pazzo un po’ come noi giovani con lo zaino in spalla! 
Abbiamo conosciuto e condiviso: il venir meno delle forze fisiche durante e dopo 4 ore ininterrotte di cammino con le spalle cariche di zaini e borse, la tenacia di voler sfidare noi stessi ed infine la gioia di poter gradare insieme: “Siamo arrivati! Ce l’abbiamo fatta!”. 
Abbiamo visto con i nostri occhi una cosa che al giorno d’oggi è difficile da accettare: la diversità genera bellezza e tale bellezza cresce quando nella diversità è realizzabile l’unione e l’incontro. Il carburante di questa UNIONE? E’ stata la fede. Forza invisibile ma tangibile.
La gioia più grande non è stata, semplicemente “aver visto” tutto questo, ma la consapevolezza di averne fatto parte. Un attimo realizzavamo che davanti si stava realizzando qualcosa di straordinariamente unico, l’attimo dopo si ripeteva a se stessi: “Ne faccio parte, anche io!”. 
 
Marina, Diocesi di Patti
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