LA COMMISSIONE PRESBITERALE SICILIANA INCONTRA I VESCOVI
La Commissione Presbiterale Siciliana ha incontrato nella mattina del 18 febbraio, a Baida, i Vescovi di Sicilia.
Aprendo la seduta il Cardinale Romeo ha sottolineato come l'azione unica della chiesa si manifesti nella diversità dei carismi. Tra i fedeli i presbiteri, collaboratori del vescovo, sono mandati a evangelizzare cogliendo i gemiti dello Spirito. “Nel momento attuale il Papa ci chiede di guardare alla famiglia e alle istanze delle persone. Si rammenti il passato, la storia ecclesiale della Sicilia per caldeggiare ancora questa simbiosi tra CESi e CPS”.
La Commissione Presbiterale Siciliana ha incontrato nella mattina del 18 febbraio, a Baida, i Vescovi di Sicilia.
Aprendo la seduta il Cardinale Romeo ha sottolineato come l’azione unica della chiesa si manifesti nella diversità dei carismi. Tra i fedeli i presbiteri, collaboratori del vescovo, sono mandati a evangelizzare cogliendo i gemiti dello Spirito. “Nel momento attuale il Papa ci chiede di guardare alla famiglia e alle istanze delle persone. Si rammenti il passato, la storia ecclesiale della Sicilia per caldeggiare ancora questa simbiosi tra CESi e CPS”.
Il Segretario della Commissione don Salvo Priola, ha comunicato alla Conferenza Episcopale le riflessioni maturate da tutti i membri della CPS, sottoponendo all’esame dei presuli siciliani le eventuali prospettive.
Ciascun indirizzo di lavoro ha assunto come premessa fondamentale gli articoli 1° e 2° del Regolamento della CPS che chiariscono come l’identità e la natura dell’Organismo si attua in tre ambiti: “nella ricerca, nell’individuazione e nell’approfondimento di problemi pastorali di carattere regionale e, in particolare, di quelli relativi alla vita, alla formazione e al ministero presbiterale”.
Anzitutto, è necessario porre in essere scelte ecclesiali e pastorali coraggiose e profetiche che lascino trasparire la forza innovatrice del Vangelo annunciato in parole e opere. Importante è mettersi in gioco per individuare tutti i correttivi pastorali necessari per una nuova opera di evangelizzazione, in grado di ridare un volto missionario alle comunità ecclesiali della Sicilia in questo mondo che cambia a ritmi vertiginosi.
In secondo luogo occorre puntare più decisamente, più ordinatamente e più strutturalmente alla messa in opera di percorsi di formazione permanente, ai quali prendere parte programmando contenuti, tempi e modi secondo una ciclicità che impegni tutti.
In ultimo, in piena collaborazione con i Vescovi delle Chiese di Sicilia, la CPS si adopera proponendo ai suoi Pastori iniziative utili alla vita dei Presbiteri. Innanzitutto, ricorrendo il 7 dicembre 2015 il 50° della promulgazione del decreto conciliare Presbiterorum Ordinis, la CPS propone la celebrazione di un Convegno regionale dei Presbiteri per riflettere insieme sulle linee guide consegnate dai Padri conciliari.
Ancora, visto la diminuita partecipazione numerica alla Giornata Sacerdotale Mariana, la CPS propone di convocare, il pomeriggio precedente la Giornata, i Direttivi dei Consigli Presbiterali con l’obiettivo di realizzare un confronto e un ascolto allargato tra Commissione e Consigli Presbiterali. In tal modo si potrà incrementare la conoscenza e lo spirito di fraternità, ampliando il coinvolgimento, predisponendo quanto necessario all’accoglienza dei confratelli che l’indomani prenderebbero parte alla Giornata Sacerdotale Mariana. Ancora, durante gli incontri della CPS è emersa la necessità di mettere a tema una riflessione accurata sulla pastorale familiare condotta nelle nostre Chiese.
Il dibattito aperto dalla riflessione di don Salvo Priola ha sollecitato i partecipanti, vescovi e presbiteri, che sono intervenuti proponendo come fondamento della vita ecclesiale la comunionalità.
Il Cardinale, infatti, per primo ha sottolineato come, sfidati dalla molteplicità degli eventi, sia necessario indicare nella cura del clero un cammino, ritornando sulle linee maestre della Presbiterorum Ordinis. “L’individualismo del presbitero – dice il Presidente della Conferenza Episcopale – si può curare cercando di vincere l’individualismo delle diocesi, cercando anche – così mons. Cuttitta Segretario della CESi – di riproporre e rinsaldare uno stile comunionale: comunione tra i presbiteri, tra i presbiteri e i loro Pastori, tra i presbiteri e i laici.
La Comunione è comunque uno stile da apprendere. Ecco perchè è altrettanto importante promuoverlo nei percorsi formativi, raggiungendo un raccordo tra formazione permanente e formazione nei seminari.
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