18-21 settembre 2023
A PALERMO IL CONVEGNO NAZIONALE DEI DIRETTORI DEI CENTRI DIOCESANI VOCAZIONI E DEGLI ANIMATORI VOCAZIONALI DEGLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA
Cosa resta di un convegno?
È questa la domanda che a distanza di giorni dalla fine dei lavori potremmo porci.
Di certo restano sorrisi e sguardi che si traducono in rinnovate relazioni; restano le parole di esperti e di testimoni che con il loro contributo hanno sviluppato le tematiche di ogni giorno. Restano i passi che, nonostante il caldo ancora insistente, ci hanno condotto a luoghi che raccontano una storia viva e feconda. Restano i lavori di gruppo, le tavole rotonde e i semplici confronti che tra un pasto e un altro, tra una pausa caffè e un momento di riposo, hanno aperto orizzonti a nuove conoscenze e nuove curiosità. Ma soprattutto resta un amico: sacerdote, martire, accompagnatore spirituale e animatore vocazionale. Infatti, è a partire da Pino Puglisi – e con lui –che abbiamo vissuto questi quattro giorni, sollecitati dal suo invito che è diventato anche il tema conduttore di tutto il convegno: “abbiamo bisogno di vocazioni autentiche”, e lui vocazione autentica lo è stata!
3P – Padre Pino Puglisi – lo abbiamo riscoperto come animatore vocazionale, uomo di comunione come lo definiva don Italo Castellani, attento educatore e amante dei giovani. Sotto questa prospettiva ci siamo interrogati sul futuro della fede, grazie al prezioso lavoro della professoressa Rita Bichi, riconoscendo nell’educazione dei giovani il futuro della Chiesa di domani e acquisendo soprattutto una rinnovata consapevolezza su quanto sia ancora presente una “sete viva”, una ricerca di senso che non viene meno nei giovani e che attende solo di essere riscoperta e coltivata.
Lo abbiamo incontrato ancora come guida spirituale grazie alle parole di Enza Maria Mortellaro, sua figlia spirituale, che testimoniando la paternità di 3P ha ben incorniciato la successiva riflessione di p. Narciso Sunda; gesuita e guida spirituale, in continuità con la sua personale esperienza di accompagnatore spirituale, ci ha ricordato che accompagnare la vocazione è “generare vita che profumi d’eterno”.
Ad approfondire quest’analisi è intervenuta ancora la dottoressa Chiara D’Urbano; psicoterapeuta e psicologa, a partire dall’apporto offerto dalle scienze umane, ha sottolineato la distinzione – che non è negazione – dei ruoli e dei compiti di figure specializzate nell’accompagnamento e spirituale e psicologico.
Sacerdote per scelta e martire in odium fidei – come ben esplicitato dallo studio offertoci da don Mario Torcivia – questi i termini che definiscono in qualche modo un’intera vita in cui il dono totale di sé diventa il fine e non la fine. Una vita, quella di3P, che diventa cifra e unità di misura, sinonimo potremmo dire, di una vocazione autentica, di un’autentica vita cristiana. 3P è ancora padre che genera alla fede, testimone credibile, pungolo per coscienze assopite e speranza per ogni tempo.
Non meno rilevante il coinvolgimento e l’attenzione delle due Diocesi, di Palermo e di Monreale, che anche nelle figure dei loro Vescovi hanno accolto i convegnisti per momenti di preghiera, visite guidate, momenti conviviali e per spezzare insieme il Pane e la Parola.
Tante altre, inoltre, le persone e le realtà coinvolteche, in diversi modi, hanno contribuito ad arricchire ogni momento.
Allora, cosa resta di un convegno?
Di questo convegno di orizzonte nazionale – rivolto in particolare ai direttori dei centri diocesani vocazioni e agli animatori vocazionali degli istituti di vita consacrata – resta un invito vivo e rinnovato; se è vero che “il sangue dei martiri è seme dei nuovi cristiani”, non possiamo non guardare ancora a 3P come a quel padre che genera alla vita e accompagna alla speranza. Lo fa persino con i suoi assassini ai quali, da quella sera del 15 settembre 1993, stravolge la vita come solo un uomo di Dio sa fare; gli uomini di Dio, infatti, ti attraversano il cuore, calpestano le strade della tua vita e creano un terremoto che ti porta sempre davanti a una domanda: “Dio, ma quanto mi ami?”. Ecco il miracolo!
Possa dunque questo convegno riconfermarci nel servizio verso un’instancabile ricerca di senso e quanto ascoltato e appreso si traduca in costante esercizio che ci renda capaci di accompagnare gli altri alla domanda fondamentale: sì, ma verso dove? Sussurrando delicatamente ai cuori di chi ogni giorno è affidato alle nostre cure, consapevoli che solo per grazia di Dio siamo ciò che siamo, rinnoviamo il nostro impegno ricordando che “innanzitutto abbiamo bisogno di persone che si mettano a servizio delle vocazioni, di persone, cioè, che siano a servizio dei fratelli, ponendosi accanto a ciascuno per un cammino graduale di discernimento; persone che, a tal fine diano indicazioni, alla luce della Parola di Dio letta in situazione, perché ciascuno capisca qual è la sua vocazione e qual è il servizio che deve rendere”.
Ida
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