15 luglio 2022
Palermo
FESTINO SANTA ROSALIA: “ALAZATI PALERMO, FAMMI SENTIRE LA TUA VOCE”: IL MESSAGGIO E LA PREGHIERA DELL’ARCIVESCOVO ONS. CORRADO LOREFICE
Palermo ha ritrovato la solenne Processione dell’Urna contenente le reliquie della “Santuzza”, Santa Rosalia. Uno dei momenti più intensi delle celebrazioni legate alla Santa patrona è da sempre il discorso il Piazza Marina. Quest’anno l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ha fatto appello ai palermitani con questa parole:
“‘Alzati, Palermo, fammi sentire la tua voce’, ci dice la nostra Rosalia. È un invito stupendo, come quello rivolto da Gesù ad ogni donna piegata, ad ogni uomo piegato. Nel Vangelo l’invito ad alzarsi significa: «Rinasci, risorgi, ritrova la tua statura, ritrova la tua grandezza. Non sei fatto per cedere». Oggi Rosalia ci invita a ritrovare la grandezza della nostra terra, dono del Creato. A sentire di nuovo i profumi della Conca d’oro, delle zagare, delle arance, delle rocce di Monte Pellegrino da cui ci affacciamo per riempirci gli occhi e il cuore. A puntare lo sguardo sulla ricchezza della nostra storia, per scorgere i fiori seminati nei campi della vita da tutti coloro che hanno vinto l’inverno della cattiveria e del sopruso. È Rosalia che ci dice: «Palermo mia, ricordati dei tuoi figli. Ricordati stasera che Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della loro scorta, Carlo Alberto Dalla Chiesa e tutti gli altri (Mattarella, La Torre, Chinnici, Cassarà, ecc.) hanno seminato la loro vita nella tua terra perché nascessero i fiori della giustizia, della bellezza, della gioia di vivere. Sono loro il principio della tua primavera, della tua rinascita, perché hanno fatto quello che ho fatto io: hanno cantato la vita con il dono della loro esistenza. Ricordati, Palermo, che l’inverno del sopruso, della mafia, dei depistaggi, delle connivenze, delle collusioni, della rassegnazione e dello scoraggiamento non è la tua stagione. Che non può continuare ancora l’inverno disperato e per noi vergognoso di tante donne, di tanti bambini, di tanti uomini che nel tuo mare meraviglioso, nel tuo Mediterraneo, Palermo mia, non trovano ospitalità e sostegno, ma bensì morte e respingimento. Tutto questo non può continuare! E tu Palermo, tu porto e riparo delle genti, devi levare per prima il canto che trasforma le voci di lutto in voci di gioia, il canto che sovrasta la voce dei potenti e dei violenti, insensibili al dolore e sensibili solo ai ‘piccioli’ e al profitto, per far cominciare un tempo nuovo di fraternità e di pace“.
Alla fine una accorata preghiera: “Rosalia, tu sei la nostra compagna di strada, tu sei colei che protegge la nostra Palermo. Per la tua intercessione noi stasera, tutti insieme, chiediamo allo Spirito Santo il dono del canto. Intercedi perché possiamo cantare la bellezza della nostra storia, della nostra Città, prega tu perché ridiventiamo capaci di sognare. Capaci di sognare un futuro di dignità per i nostri giovani, un futuro di accoglienza per le sorelle e i fratelli che giungono in Sicilia da ogni parte dell’Africa e dell’Asia, un futuro di rispetto e di amore per i nostri vecchi e i nostri bambini, un futuro di servizio operoso per le donne e gli uomini della politica, un futuro di ascolto autentico per tutte le donne, un futuro di fraternità per tutto il mondo“.
Il discorso per intero e la preghiera e le tappe più significative del 398° Festino di Santa Rosalia possono essere riletti sul sito dell’Arcidiocesi di Palermo.
Condividi