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Le origini

Al “Congresso degli stati di perfezione” celebrato a Roma nel mese di Dicembre dell’anno santo 1950, fu suggerito agli Istituti religiosi di unirsi e di organizzarsi collettivamente, sia a livello nazionale che internazionale, per realizzare insieme il rinnovamento e l’aggiornamento della vita religiosa. Unione di vario genere a diversi livelli, alcune già avviate da tempo, sorsero ben presto in tutta la Chiesa.
A livello di Superiori Maggiori d’Italia l’idea di costituirsi in Conferenza maturò nel 1957. nel mese di Marzo, per desiderio della S. Congregazione dei Religiosi e degli Istituti Secolari e su invito del presidente dell’ “Unione Romana dei Superiori Generali” (poi, dal 1967, “Unione dei Superiori Generali”), si costituì a Roma, con sede in via degli Astalli 16, il Comitato di Padri Provinciali, con lo scopo di promuovere lo studio dei problemi comuni e il coordinamento delle attività tra gli Istituti religiosi. Lo stesso Comitato decideva di invitare i Superiori Maggiori d’Italia a un convegno da tenersi nello stesso anno per dare inizio alla Conferenza.
Nel dicembre 1957, i Provinciali italiani, convenuti a Roma, eleggevano a Presidente della Conferenza il p. Giandomenico Maddalena, provinciale della Compagnia di Gesù e a Consiglieri i provinciali p. Reginaldo Bernini (domenicano), don Luigi Fiora (salesiano), p. Silvestro Ghetti (dei Fatebenefratelli). Venne steso, inoltre, un Regolamento provvisorio, che fu poi mandato a tutti i Provinciali, perché ne prendessero visione e inviassero le loro osservazioni. Dei 140 Provinciali che figuravano nel primo elenco, 51 inviarono osservazioni sul regolamento, mentre la totalità espresse parere favorevole circa la costituzione della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori (CISM) su scala nazionale e regionale. Iniziava intanto la redazione del primo statuto.
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