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SCUOLA. MONS. PENNISI AGLI STUDENTI: “ASCOLTATE IL VOSTRO CUORE, CONOSCETE I DESIDERI PIU’ VERI CHE VI PORTATE DENTRO”

“L’invito che vi rivolgo è di ascoltare il vostro cuore, di comprenderne le ragioni profonde, di conoscere i desideri più veri che vi portate dentro”. Così l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, vescovo delegato Cesi per l’Educazione cattolica, la Scuola e l’Università, si rivolge agli studenti in un messaggio diffuso a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico. “Non c’è ragazzo che non coltivi nella profondità del suo cuore il desiderio di ciò che è buono, bello e vero. Non c’è persona che non sia attratta dalla bontà, dalla bellezza e dalla verità”, scrive l’arcivescovo che si rivolge agli studenti per indicare “nuovi percorsi di crescita dove la pace, l’amore fraterno, la solidarietà vera e l’amicizia disinteressata siano il vostro cibo quotidiano”. Ricordando che “non c’è morte che non possa essere vinta. Non c’è sconfitta, non c’è fallimento, non esiste ferita che in Gesù non possa trasformarsi in vittoria, successo e guarigione”, mons. Pennisi esorta gli studenti: “Non abbiate paura delle cancellature che dovrete apportare nei fogli della vostra vita; non strappate mai la pagina della speranza dove magari la delusione del non ascolto vi rattristerà e sareste tentati di buttare via lo zaino della vostra storia”. “Vi invito a scrivere sul vostro diario o sul vostro tablet: ‘Io sono prezioso agli occhi di Dio, degno di stima e di amore’, ma – prosegue il presule – questo vale anche per ogni compagno/a di classe”.
L’arcivescovo Pennisi auspica, poi, che “in un tempo come il nostro segnato dal fenomeno epocale delle migrazioni possiate essere nelle vostre classi e tra i vostri compagni i testimoni della cultura dell’accoglienza e della solidarietà, del sorriso che vince le paure e dell’abbraccio che unisce”. “Non cedete alle tentazioni dell’egoismo, dell’indifferenza, della pigrizia, del bullismo e della violenza nelle sue varie forme”, ammonisce l’arcivescovo, augurando che “l’anno scolastico che state per iniziare possa costituire un tempo opportuno per conoscere sempre più e meglio voi stessi, perché, conoscendo e accogliendo la vostra umanità, possiate al tempo stesso accogliere ed amare l’umanità del vostro prossimo”.
Sottolineando che “lo studio che vi attende è il passaporto per il vostro futuro”, mons. Pennisi augura agli studenti che “la scuola come palestra di vita vi aiuti a crescere non solo competenti, ma soprattutto veramente felici” perché “oggi non basta avere un popolo di giovani buoni; abbiamo bisogno di avere un popolo di giovani felici”. [01]
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