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PALERMO. ARRIVA IL “CORTILE DEI GENTILI”

Il Cortile dei Gentili anche a Palermo. L’ha annunciato mons. Antonio Raspanti, vescovo di Acireale, delegato Cesi per la Vita Consacrata, ai margini della sessione invernale della Conferenza Episcopale Siciliana. Dopo Bologna, dove si è riunito per la prima volta, dopo Bucarest, Roma, Tirana e Assisi, arriva il prossimo 29 marzo anche nel capoluogo siciliano e ancora una volta chiama a raccolta credenti e non credenti sul tema “Cultura della legalità e società multireligiosa”.

 
Il Cortile dei Gentili nasce ad opera del Pontificio Consiglio della Cultura all’indomani delle parole rivolte dal Papa alla Curia romana nel natale del 2009. Lo scopo, fin dall’inizio, è quello di “aprire – come spiega mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Dicastero Vaticano – un dialogo serio e rispettoso tra credenti e agnostici o atei”; diventa quindi spazio di conversazione e di confronto proprio ad immagine dello spazio che già duemila anni fa nel tempio di Gerusalemme accoglieva i pagani in visita a Gerusalemme.
 
In particolar modo, “a Palermo e in Sicilia – si legge ancora sul sito www.cortiledeigentili.com – il Cortile dei Gentili pone al centro due valori fondamentali quali la Giustizia, nello snodo tra moralità e legalità, e la Tradizione multi religiosa e multiculturale che ha contraddistinto l’isola mediterranea rendendola “casa” delle culture che hanno animato le rive del “Mare tra le terre”: buona pratica di una terra chiamata ancor oggi a sviluppare la sua naturale vocazione al dialogo tra le religioni e le civiltà”.
E’ mons. Gianfranco Ravasi ad introdurre il 29 Marzo l’evento nel duomo di Monreale, alle 20, con la Conferenza “Società, cultura e fede”.
Il 30 marzo, invece, il Cortile dei Gentili “è allestito” a Palazzo Steri, sede del rettorato dell’Università degli Studi di Palermo. Ad intervenire intellettuali e studiosi di fama internazionale: Nando Dalla Chiesa, Remi Brague, Francesco D’Agostino, Gianfranco Rusconi, Henry Bresc e Francois Bousquet, Ugo perone e Giuliano Amato.
“Dal dibattito accademico e universitario – si legge sul sito ufficiale dell’evento – il confronto si sposta e penetra il cuore della città e della diocesi, svolgendosi sul sagrato della Cattedrale, aperto a tutti i palermitani e i giovani dell’Isola”. Uno spazio che si amplia per coinvolgere ancora più persone e arricchire “di gesti e scelte, di immagini e suoni e canti lo spettro di voci”.
Una pluralità che possa “dare carne e sangue alle argomentazioni della giornata”, che possa essere specchio della società multireligiosa raccontata, dibattuta, scrutata; che possa rendere conto delle innumerevoli sfumature armonizzate nel dialogo interreligioso e interculturale a cui da sempre vocata la Sicilia.
 
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