Il percorso dell’Animatema al convegno regionale, come sempre, non si distacca dall’idea base che guida anche la riflessione degli adulti, né dall’ “immagine” biblica di riferimento individuata per accompagnare il convegno stesso. Che cosa significa “essere custodi dei nostri fratelli”? Che cosa cambia in questo mondo il fatto che Dio non abbia creato gli uomini ciascuno per conto suo, ma legati tra di loro da relazioni di tipo fraterno? Sarà questo il nucleo tematico dell’animazione per i bambini e ragazzi, vissuto a ritmo di narrazioni, storie, testimonianze, laboratori creativi, giochi e soprattutto a ritmo di … famiglia!
Quello in programma da venerdì 21 a domenica 23 novembre è un convegno per e con le famiglie. Molte tra quelle impegnate nella Pastorale familiare sono famiglie con figli bambini, ragazzi e giovani. E allora, come poter partecipare ai lavori senza creare un gap? O ancor più a fondo, come rendere tutti i membri della famiglia partecipanti attivi al convegno?
ANIMATEMA DI FAMIGLIA è la risposta. Viene proposto un percorso di animazione dei figli ideato dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della famiglia della Conferenza Episcopale Italiana inserito nel contesto delle varie iniziative di incontro e di formazione delle famiglie. L’animazione, guidata da un brano evangelico di riferimento, è tematica, costruita, per quanto possibile, sugli stessi contenuti proposti ai genitori, attraverso modalità e tempi rispettosi delle esigenze e delle età dei figli. Suddivisi per fasce di età e nel rispetto della gradualità, i figli vengono accompagnati ad assimilare i contenuti proposti e a farne motivo di condivisione tra loro e con la famiglia: valorizzando il metodo del laboratorio pratico-teorico e l’esperienza del gioco, con linguaggi, anche non verbali, adatti alle diverse età (dai 3 ai 17 anni).
Il percorso, a livello nazionale, è animato da un’equipe di esperti e di giovani dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia della CEI e offre una metodologia che è possibile attuare anche nelle esperienze regionali e diocesane di incontri di famiglie. A livello regionale, l’Ufficio per la Famiglia della Conferenza Episcopale Siciliana da diversi anni ha sposato questo percorso. Un equipe di animatori, provenienti da alcune delle diocesi della Regione, sostiene questo prezioso servizio nei vari eventi promossi durante l’anno. Il loro coordinamento è stato affidato a Francesco Patanè.
NATI PER ESSERE CUSTODI DEI FRATELLI. Il percorso dell’Animatema al convegno regionale, come sempre, non si distacca dall’idea base che guida anche la riflessione degli adulti, né dall’ “immagine” biblica di riferimento individuata per accompagnare il convegno stesso. “Il titolo dell’appuntamento, ‘Dov’è tuo fratello’, nella Genesi, s’inserisce nella storia di una famiglia, quella di Adamo ed Eva e dei loro due figli Caino ed Abele. Una famiglia – spiega il responsabile regionale dell’Animatema di famiglia – che oggi definiremmo, se non altro, “problematica”, travolta dalla violenza e dall’odio. La Bibbia ci insegna come la consanguineità non genera automaticamente buoni sentimenti, solidarietà e condivisione, ma anche sentimenti contrari come l’odio e la gelosia. Dio ama la diversità – aggiunge Patanè – e il fratello è diversità. Ma è proprio il riconoscere e l’ accettare questa diversità il problema dell’uomo. Per noi uomini la diversità, qualsiasi diversità, è occasione di litigio, di paura, di pregiudizio. Vogliamo allora interrogare questo testo con i bambini – dice ancora – per capire con loro cosa significa custodire. Sarà questa la parola chiave del percorso che faremo con loro. È decisiva la stessa consapevolezza di Caino che affiora nelle sue stesse parole; dopo l’uccisione del fratello, di fronte alla domanda del Signore: “Dov’è tuo fratello?” (v. 9) egli risponde: “Sono forse io il custode di mio fratello?”. È evidente che pur senza che gli venga chiesto esplicitamente, di fatto Caino rivela quale doveva essere la sua relazione con il fratello: una relazione evidentemente caratterizzata, contrassegnata dalla custodia.
Ogni uomo non è che Abele (un soffio), perché ogni uomo nasce fratello, ma “fratello fragile” e per questo necessita di essere custodito. Ma che cosa significa “essere custodi dei nostri fratelli”?Che cosa cambia in questo mondo il fatto che Dio non abbia creato gli uomini ciascuno per conto suo, ma legati tra di loro da relazioni di tipo fraterno? Sarà questo – conclude – il nucleo tematico dell’animazione che vivremo con tutti i figli presenti al convegno, vissuto a ritmo di narrazioni, storie, testimonianze, laboratori creativi, giochi e soprattutto a ritmo di … famiglia!”. [01]
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