“LA TRACCIA PREPARATORIA AL CONVEGNO DI FIRENZE VISTA DALL’INTERNO”
Proporre dei criteri per leggere la pastorale a partire dalla Traccia preparatoria a Firenze 2015. E’ stato questo l’intento della relazione presentata ai delegati diocesani al V Convegno ecclesiale nazionale da p. Gianfranco Matarazzo, provinciale dei Gesuiti d’Italia e d’Albania, che, a Cefalù, è intervenuto su “L’umano oggi in Sicilia: la centralità delle periferie”. Ha condotto una analisi letteraria; ha individuato citazioni bibliche e del Magistero; ha evidenziato la ricorrenza di alcune coordinate; si è soffermato sulla questione cristologia usata dal documento; ha riflettuto sulle domande della Traccia e le cinque vie da essa richiamate.
“Per quanto riguarda la consistenza letteraria – ha detto – appare evidente che la Traccia intende accogliere l’insegnamento di papa Francesco, sviluppare il tema della umanità di Gesù e di saldare le verità antropologiche con il vissuto di fede. È forte il richiamo ad un esame di coscienza della comunità ecclesiale. Nel concreto – ha detto p. Matarazzo – la traccia cita la Scrittura 22 volte. Un ruolo molto limitato è riservato all’Antico Testamento, mentre c’è una prevalenza dei testi didattici. Una novità è che nessun testo è assunto a struttura portante del discorso, quindi l’impianto della traccia non è squisitamente biblico, ma centrato sulle periferie esistenziali come priorità del luogo del discernimento”.
Il relatore si è soffermato sul brano della moltiplicazione dei pani, riportato nella Traccia. “È strategicamente importante, perché invita alla cura proprio imperneando tutto su questo testo. Il realismo fotografato da Giovanni circa l’impotenza dei discepoli è superato da una aggiunta presa da Luca, quando scrive “date loro voi stessi da mangiare”. Giovanni non ha usato questa aggiunta per restare fedele a quanto, circa la grazia, è stato detto nel brano della samaritana. Lì, infatti, Gesù non dice di dare da bere ad altri, ma invita a bere lei stessa. Quello che vale per l’acqua in Giovanni, vale anche per il pane: il Signore stesso provvede ad altri, ma al discepolo è chiesto di lasciarsi aiutare, di lasciarsi amare”.
Ancora un’analisi letteraria. “Nella Traccia, il Magistero è citato 22 volte, 11 volte papa Francesco, una volta Benedetto XVI, 2 volte Giovanni Paolo II, e poi ancora Concilio Vaticano II, ‘Educare alla vita buona del Vangelo’…”. Per il gesuita, “la Traccia è una rivisitazione della Evangelii Gaudium, ma collima con quanto la Chiesa italiana ha fatto e detto negli ultimi cinquanta anni. Ma, ancora – evidenzia -, l’Evangelii Gaudium non è citata nella parte centrale: l’annuncio della fede”.
P. Materazzo individua poi “13 coordinate fondamentali del processo di evangelizzazione: parola, annuncio, kerygma, iniziazione cristiana, ascolto, testimonianza, battesimo, gratuità, conversione, evangelizzazione, peccato, conversione, catecumenato. Alcune sono fortemente sottolineate, altre totalmente assenti”.
La riflessione si è poi soffermata sulla questione cristologica, con particolare riferimento a Verona 2006. “E’ molto una cristologia dall’alto” – ha detto, evidenziando come “la traccia suggerisce tre precise verifiche: quanto abbiamo rinnovato l’annuncio e come abbiamo articolato la proposta della fede; la qualità della presenza cristiana nella società; la nostra capacità di lasciarci interpellare dalla umanità suggerita da Cristo Gesù”.
“La Traccia ci rimanda allo scopo di un Convegno ecclesiale: a cosa deve servire? – si chiede il gesuita -. Quale modello di Chiesa e di ecclesiologia c’è dietro la Traccia? Una teologia didattica non tanto narrativa: bevi tu, mangia tu, senza pensare subito a cosa fare – è la possibile risposta –, un vissuto ecclesiologico di chi più che ha ascoltato la Parola sta aderendo ad una dottrina”.
A chiudere l’intervento, l’invito a “non trascurare la parte più bella della nostra fede”, una proposta e un auspicio: “promuovere l’evangelizzazione con l’uso più sistematico della Bibbia e una strutturazione catecumenale” perché “il riscatto della pastorale parta dalla Sicilia”. [01]
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