"La famiglia è e deve essere considerata luogo della narrazione della Fede". Così mons. Paolo Sartor, direttore dell'Ufficio catechistico nazionale, ha esordito nel suo intervento ad inizio della seconda giornata del Convegno regionale "Trasmettere la fede in e con la famiglia", organizzato dall'Ufficio per la Catechesi della Conferenza Episcopale Siciliana.
“La famiglia è e deve essere considerata luogo della narrazione della Fede”. Così mons. Paolo Sartor, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale, ha esordito nel suo intervento ad inizio della seconda giornata del Convegno regionale “Trasmettere la fede in e con la famiglia”, organizzato dall’Ufficio per la Catechesi della Conferenza Episcopale Siciliana.
“Leggiamo dai nuovi Orientamenti CEI Incontriamo Gesù, che «dobbiamo comunque pensare ai genitori […] come i primi educatori della fede. […] La comunità cristiana deve alla famiglia una collaborazione leale ed esplicita, considerandola la prima alleata di ogni proposta catechistica offerta ai piccoli e alle nuove generazioni. In tal senso va valorizzato ogni autentico sforzo educativo in senso cristiano compiuto da parte dei genitori» (IG 28). In effetti «la realtà familiare e l’amore e dei genitori verso i figli sono l’ambito naturale nel quale la proposta di fede è chiamata a manifestare il suo carattere di promessa, di speranza e fiducia nell’affrontare la vita» (IG 69). Contrariamente a quanto si è portati a pensare – ha detto mons. Sartor -, il rapporto comunità–famiglia-catechesi non è solo problematico. E non solo non è un problema o una difficoltà, ma anzi può essere una opportunità. C’è da restare sul concreto, misurarsi con le famiglie che si hanno, le esperienze che si possono condividere, ma certamente non ci si può arrendere solo perché non è sempre semplice o perché la gente concreta che abbiamo davanti e accanto non rientra perfettamente negli schemi mentali nostri o negli esempi proposti dai documenti o non risponde come ci siamo aspettati e nei tempi che ci siamo dati”. [01]
di Giorgio Infantino
Il Giubileo è sostanzialmente un dono che parte dall’iniziativa salvifica di Dio per il suo popolo e si traduce in «Anno di misericordia», in «Anno di grazia». È un prolungato e intenso invito alla santità, un a...
di Giuseppe Firenze
Motivato circa il rinnovamento delle associazioni laicali, così nella corretta gestione e purificazione di devozioni, delle feste religiose, processioni e nel rispetto delle immagini sacre, nella totale umiltà e servizio ...
Condividi