È in occasione del centenario della sua morte, avvenuta il 24 ottobre del 1915, che l’urna contenete il corpo di San Luigi Guanella sta raggiungendo le parrocchie e i centri educativo – assistenziali dell’Opera Don Guanella in Sicilia: Messina (16-20 maggio 2015) prima, e Naro (20-23 maggio) ed Agrigento poi (23-28 maggio).
"Concretamente l’urna è una struttura molto semplice e d’impatto che contiene il corpo di don Guanella. Incontrarci attorno ad essa - dice don Aldo Mosca, sacerdote guanelliano che guida la parrocchia B.M.V. della Provvidenza, ad Agrigento - è l’occasione per dare un volto a un nome che è nel cuore di tanti agrigentini: don Guanella è parte dell’infanzia, della crescita e della vita di tanti. È anche occasione per conoscere l’origine della spiritualità di tanti sacerdoti che la Sicilia ha amato”.
È in occasione del centenario della sua morte, avvenuta il 24 ottobre del 1915, che l’urna contenete il corpo di San Luigi Guanella sta raggiungendo le parrocchie e i centri educativo – assistenziali dell’Opera Don Guanella in Sicilia: Messina (16-20 maggio 2015) prima, e Naro (20-23 maggio) ed Agrigento poi (23-28 maggio).
“Concretamente l’urna è una struttura molto semplice e d’impatto che contiene il corpo di don Guanella. Incontrarci attorno ad essa – dice don Aldo Mosca, sacerdote guanelliano che guida la parrocchia B.M.V. della Provvidenza, ad Agrigento – è l’occasione per dare un volto a un nome che è nel cuore di tanti agrigentini: don Guanella è parte dell’infanzia, della crescita e della vita di tanti. È anche occasione per conoscere l’origine della spiritualità di tanti sacerdoti che la Sicilia ha amato”.
“Oltre a farlo conoscere, la sua presenza tra noi sarà stimolo ad emulare le sue virtù di carità, servizio, amore al prossimo. Don Guanella – dice don Nico Rutigliano, guanelliano della comunità di Messina –ha saputo rispondere ai bisogni del suo tempo. Il suo passaggio nelle nostre realtà ci sproni a trovare soluzioni e percorsi adatti ai nostri tempi per superare crisi e disagio. La santità di san Luigi Guanella è una forma attraente anche per il nostro tempo perché è attenta all’uomo, si prodiga per lui e si rivolge a Dio per attingere forza e nutrimento. Egli è un campione del Vangelo soprattutto nelle opere di carità: che la sua venuta tra noi segni anche l’inizio di servizi di carità alla persona fragile ed emarginata! Ci auguriamo che siano giorni in cui si innalzano al cielo potenti preghiere – aggiunge – perché lo Spirito scuota i nostri animi, riscaldi i nostri cuori a mettere mano ad opere sociali di carità, interventi culturali di sensibilizzazione, impegni di prevenzione e cooperazione a favore dell’uomo d’oggi. In campo pedagogico abbiamo un modello da indicare. In campo religioso abbiamo un santo da imitare. In campo spirituale abbiamo un maestro da seguire nella forma filiale della preghiera e nella forma operosa della carità. Don Guanella è un uomo di periferia, che ha attraversato le strade dell’umanità sofferente. La periferia Sud della città di Messina – dice ancora don Nico – ci vede impegnati a portare avanti il carisma guanelliano tra i monelli di Fondo Fucile, ad affrontare con i cooperatori guanelliani le povertà delle famiglie del nostro territorio che attraversano la comune crisi economica che attanaglia tutta l’Italia. Insieme agli uomini e le donne di buona volontà abbiamo assicurato un centro di aggregazione, con l’oratorio e il campetto intitolato a San Luigi Guanella, che tenta di offrire una proposta educativa al territorio: ragazzi e giovani. Raggiungiamo le famiglie col centro di ascolto e con la visita alle famiglie. In questo territorio di forte disagio sociale ci proponiamo come punto di riferimento di preghiera e di carità, come voleva don Guanella, per “dare pane e Signore”.
“ANaro i beniamini sono gli anziani, ai quali è dedicata la Casa. Ad Agrigentodon Guanella fa rima con vita. In parrocchia – a parlare è don Aldo Mosca – cerchiamo di affiancarci all’uomo in ogni momento della sua esistenza, di farci compagni: c’è chi si occupa di chi non è ancora nato e rischia di non farlo; abbiamo la catechesi per i bambini e i gruppi per i giovani; in oratorio facciamo spazio allo sport e al gioco; nei nostri saloni si incontrano gli ultras dell’Akragas, hanno trovato rifugio i disperati giunti su fatiscenti barconi della speranza, fanno fraternità giovani e meno giovani; dedichiamo tempo e spazio a gruppi e movimenti dal carisma differente per accompagnare gli adulti nel loro cammino di uomini e di cristiani. Siamo riferimento per gli anziani del quartiere e non solo che trovano al don Guanella uno spazio a loro dedicato. Mi viene da pensare alla prima casa guanelliana: la chiamavano “l’arca di Noè”, perché dentro c’era di tutto. Anche da noi è così: nessuno resta fuori”.
Intanto nelle due diocesi fervono i preparativi.
“Catechesi, momenti di preghiera e di conoscenza del nostro Santo fondatore, una particolare sensibilizzazione dei ragazzi e dei giovani, la nascita di un coro che possa accompagnarci nei giorni della sua presenza tra di noi … potrei fare un lungo elenco delle iniziative. Ciò che le accomuna è una fede convinta ed entusiasta, cha nasce dalla conoscenza quotidiana dello stile guanelliano, fatto di accoglienza, vicinanza, amore”.
“Siamo certi che il nostro Santo potrà essere occasione propizia per la crescita umana e cristiana di ciascuno – dice don Salvatore Apreda, della comunità guanelliana di Naro -, davanti all’Urna di San Luigi Guanella ci aspettiamo di riuscire ad affinare i nostri sensi fisici e spirituali. Gli occhi, per vedere che è sempre Dio che fa. L’udito per distinguere sempre meglio il grido del più povero che viene a dirci : ‘Io non ho nessuno!’. L’olfatto per percepire il profumo di Cristo in mezzo a noi e l’odore delle pecore da accompagnare ai quieti pascoli. Il gusto per poter apprezzare il sapore della familiarità guanelliana e la sapidità della fraternità nel vincolo della carità. Il tatto per esprimere in ogni gesto e in ogni nostro servizio la prossimità di Dio Padre, la sua tenerezza e il suo amore misericordioso”.
I sacerdoti guanelliani presenti in Sicilia, oltre ai già citati don Nico Rutigliano, don Aldo Mosca e don Salvatore Apreda, sono: don Arcangelo Biondo e don Jesu Raj Savarimuthu a Messina; don Giovanni Amico e don Jayasoosai Marianathan Arockiasamy ad Agrigento; don Giacomo Panaro e don Piergiorgio Simion a Naro. [01]
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