GIORNATA ECUMENICA REGIONALE
Una Giornata che riunisca le Chiese cristiane presenti in Sicilia e che sia occasione di conoscenza e di progettualizzazione comune. È la Giornata ecumenica regionale che si svolge sabato 16 maggio 2015, al Seminario di Caltanissetta. Un appuntamento che è frutto di un cammino lungo un anno e mezzo, preparato coralmente da tutte le denominazioni cristiane, in modo che tutto – dall’ideazione e fino alla realizzazione – fosse in pieno spirito di comunione.
Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e delegato CESi per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, spiega da dove nasce l’idea della Giornata.
“È un’esigenza generale dell’ecumenismo, sentita da tutti noi e abbastanza radicata nelle Chiese sorelle. In Sicilia questa è la seconda esperienza e nasce dal volere praticare un ecumenismo localizzato: non basta parlare di teologia, di dottrina, oppure in generale di una delle nostre Chiese. Occorre parlare delle comunità concrete che vivono nel nostro territorio siciliano e farle incontrare. Si tratta di comunità concrete che spesso non si conoscono, s’ignorano, non sanno quasi nulla l’uno dell’altro benché vivano alla porta accanto. O, peggio, si guardano con sospetto, si difendono uno dall’altro. Tutti noi sentiamo l’esigenza di essere molto concreti”.
Il tema scelto per questo convenire cita il profeta Geremia: “Cercate il bene della città”. L’ecumenismo può, e in che modo, influire sulla crescita della società civile?
“Occorreva scegliere tra un argomento tipicamente dottrinale o interno alle questione della fede, della preghiera o della liturgia… oppure che riguardasse l’ambito della carità in senso ampio, come servizio al mondo e nel mondo. Nel corso della programmazione e del cammino comune abbiamo individuato il focus nella missionarietà amorosa, caritativa, nei confronti del mondo che caratterizza le Chiese cristiane. All’interno di questo potevamo scegliere la questione dei migranti o del lavoro, che sono problematiche difficili per la nostra società siciliana, ma abbiamo voluto scegliere una tematica più globale, come quella della città, che significa scegliere tutto il convivere civile. La nostra società siciliana è tanto travagliata oggi e, secondo alcuni, addirittura affetta da gravi malattie, vere e proprie patologie sociali, così abbiamo scelto di uscire da noi stessi e capire se insieme, mettendoci fianco a fianco – da alleati, perché insieme chiamati da Cristo -, possiamo esercitare questa diaconia nei confronti della nostra società di Sicilia”. [01]
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