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ELEZIONI 2013. UN “ESALOGO” PROPONE “PERCORSI VITUOSI PER IL BENE DEGLI ITALIANI”

Pensando alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio prossimi, la Fondazione San Vito onlus e la Caritas diocesana, insieme con alcune associazioni ed organismi ecclesiali e civili della Diocesi di Mazara del Vallo, hanno elaborato e sottoscritto un "Un esalogo per ripartire". Il testo contiene linee guida per "percorsi virtuosi di risanamento".

“Le elezioni del prossimo 24-25 febbraio possono rappresentare un’opportunità, un’occasione per l’inizio di una nuova stagione della vita politica italiana, a condizione però che si mettano in moto alcuni percorsi virtuosi di risanamento”. Lo si legge in un documento dal titolo “Un esalogo per ripartire. A proposito delle prossime elezioni politiche del 24/25 febbraio 2013”, elaborato e sottoscritto da associazioni e organismi ecclesiali e civili della diocesi di Mazara del Vallo. Il documento sarà presentato in pubbliche assemblee nei vari Comuni del territorio diocesano. Inoltre sono in fase di progettazione a Marsala alcuni incontri, ai quali sono stati invitati pure i candidati premier, sul tema “Per il bene degli italiani. Con quali proposte?”. Tra i “percorsi virtuosi” il documento pone in primo luogo la necessità di “ritrovare e ristabilire il primato dell’etica nella vita sociale e nella sfera pubblica (senza escludere quella privata)”, dal momento che “la degenerazione della politica è espressione di un più vasto fenomeno di deterioramento morale” del quale “tutti, in vario modo, siamo indirettamente corresponsabili”. La seconda richiesta è di “porre in essere uno stile nuovo”, “fatto non di scontro a ogni costo”, e “di demonizzazione dell’avversario”, ma “di sana dialettica, di pacato confronto, di sereno dibattito sui problemi e le questioni che interessano tutti”. Ancora, il documento chiede di “elaborare una progettualità politica seria e responsabile, di ampio respiro e di lunga prospettiva, che prenda nella dovuta considerazione le reali difficoltà presenti e guardi al futuro, soprattutto alle attese delle nuove generazioni, evitando le facili derive populistiche”. Poi, “affermare e perseguire, nell’esercizio dell’attività politica, la centralità del bene comune, che non coincide peraltro esclusivamente col benessere economico, ma che include anche condizioni e fattori ambientali, psico – affettivi, relazionali, culturali e spirituali, l’abbandono delle perverse logiche clientelari e la valorizzazione dei pubblici servizi”. Al quinto punto il testo pone la “selezione della classe politica dirigente, a tutti i livelli”, secondo “criteri di coerenza personale, di provata competenza e di sicura affidabilità, ripristinando una meritocrazia che sappia coniugare dimensioni tecniche ed esigenze etiche”. Infine, l’invito a “esprimere dal basso una partecipazione alla vita sociale e politico-amministrativa del nostro Paese motivata non da velleitarismi, opportunismi, carrierismi, calcoli di utilità e di convenienza, ma da sincera volontà di servire e di concorrere al bene comune, superando la tentazione dell’astensione o del riflusso nel privato, che ha il sapore della resa”. [01]

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