“A FIRENZE CON L’UMANITÀ BUONA E BELLA DELLA NOSTRA SICILIA”
“Un incontro dedicato a chi vivrà personalmente il 5° Convegno ecclesiale di Firenze”. Così il Vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, delegato regionale al Comitato preparatorio dell’appuntamento fiorentino, presenta il Convegno dei delegati diocesani.
Laici, diaconi, religiosi e sacerdoti siciliani si ritroveranno, da venerdì 16 a domenica 18 gennaio 2015, a Cefalù ad un appuntamento che ha per titolo “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo. La ‘via’ siciliana per convenire a Firenze”. Rifletteranno insieme, attraverso laboratori tematici, sulle cinque “operazioni” proposte dal Comitato preparatorio perché la Chiesa cammini verso l’umanità nuova: “Uscire”, Annunciare”, Abitare”, “Educare”, “Trasfigurare”.
“L’intento programmatico dell’appuntamento è accompagnare chi ci rappresenta nell’assimilare i contenuti della traccia che il Comitato preparatorio ha donato a tutta la Chiesa italiana. L’evento di Firenze, seppur geograficamente distante, riguarda tutti i cattolici, di ogni singola Diocesi e di ogni parrocchia. Non c’è solo da capire insieme il metodo con il quale sensibilizzare tutte le comunità diocesane sul tema del convegno: la nostra attesa è che i rappresentanti di ogni Diocesi, con linguaggio unitario, possano animare il cammino di discernimento verso il convegno nelle Chiese particolari, in modo che lo stesso cominci ad essere vissuto”.
La “via siciliana per convenire a Firenze”, per il Vescovo Staglianò, passa dalle “grandi tradizioni religiose, storiche e culturali dell’isola. La Sicilia, infatti, dovrà contribuire alla riflessione e al discernimento della Chiesa italiana portando i tratti belli e specifici della propria umanità. Esiste, infatti, una qualità antropologica tutta meridionale e siciliana e, nel corso dei lavori del nostro convegno regionale, dovremmo individuarli. Ciascuno dovrà presentate la concretezza della propria Chiesa locale, porre l’attenzione su come la fede cattolica sia riuscita, nei tempi, a custodire l’umano che c’è in noi, a svilupparlo, a miglioralo e a proporlo alla società civile. È indubbio che l’essersi fatto uomo di Cristo Gesù abbia umanizzato anche noi e, in Sicilia, sia diventato stimolo per una pacificazione dell’esistenza sociale, abbia fornito un contributo di idee e energie allo sviluppo economico, sia stato stimolo e mezzo per il processo di risanamento dell’ethos, degli aspetti etici della vita umana”. Ogni Diocesi, dunque, presenterà un canestro di quell’umanità bella e buona che la caratterizza, “di quell’umanità – aggiunge il presule – che solo se convertita e redenta dal Vangelo può permettersi gesti di solidarietà, gesti che potremmo chiamare eucaristici. Da questo cesto prenderemo i frutti che offriremo alla Chiesa italiana riunita”.
Il convegno dei delegati diocesani prenderà avvio con un excursus storico dei Convegni delle Chiese d’Italia e con la presentazione dell’orizzonte tematico dei lavori di Firenze. Nel corso dei lavori verranno approfondite le implicazioni pastorali della Traccia preparatoria e sarà presentato il ruolo della famiglia a servizio dell’Uomo nuovo. Programmata anche la riflessione relativa a “l’umano oggi in Sicilia” e “la centralità della periferie”. Verrà poi proposta all’attenzione dei partecipanti l’esperienza regionale dell’Housing first, opera segno della Caritas siciliana. A chiudere l’appuntamento le prospettive pastorali che il Convegno spalancherà. [01]
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