8XMILLE. CATANIA: QUARTIERE LIBRINO
Uno spazio fiorito nel cemento. In una grande banlieue italiana, com’è il quartiere Librino a Catania (80mila abitanti, il 30% sotto i 20 anni), utopia urbanistica firmata negli anni ’60 dall’archistar Kenzo Tange, ridotta presto a zona franca di speculazione e traffici illeciti, la Caritas diocesana ha promosso un doposcuola per bambini e adolescenti. E con il pullmino itinerante Straludobus ha portato il gioco nelle strade vuote del quartiere. Il Centro Talita Kum, coordinato da Giuliana Gianino, insegnante e responsabile area minori e periferie della Caritas di Catania, è finanziato con fondi quinquennali 8xmille per 140mila euro, nell’ambito del progetto “Aree metropolitane” della Cei.
La sede sorge accanto al “Palazzo di cemento”, uno dei simboli neri dello spaccio a Librino. Dopo l’apertura nel 2007, la sfida di un cammino graduale, segnato da minacce e devastazioni. «Finché sono state le madri di Librino a difenderci» ricorda Giuliana «e a dirci “non ve ne dovete andare da qua”». Oggi funzionano anche orto didattico, biblioteca multimediale e sostegno alla genitorialità. Al Centro si imparano il rispetto nelle relazioni, la cura per gli spazi comuni, la fiducia nella creatività. www.talitakumcatania.it (fonte SOVVENIRE, anno XII – numero 2 – Giugno 2013)
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