RAGUSA. CONVEGNO SU “SFRUTTAMENTO DEL LAVORO E CAPORALATO”
“Sfruttamento del lavoro e caporalato: analisi dei fenomeni e delle strategie nazionali e transnazionali per combatterli” è il tema di un convegno che si terrà venerdì 4 maggio 2018, nel saloncino del Vescovado di Ragusa. L’evento è organizzato dalla diocesi di Ragusa, dal centro Diritto penale europeo, dall’Ordine forense di Ragusa, dall’ordine professionale degli Assistenti sociali di Ragusa e dalla scuola per assistenti sociali “Francesco Stagno d’Alcontres”.
Interverranno: il professore Francesco Carchedi che interverrà su “Schiavitù di ritorno: il fenomeno del lavoro gravemente sfruttato”; il direttore della Caritas diocesana Domenico Leggio su “Progetto Presidio: un’esperienza concreta nel campo delle tutele dei lavoratori”, l’avvocato Enrico Schembari che approfondirà il tema “Sfruttamento del lavoro e caporalato: analisi della legislazione nazionale ed europea; il magistrato Andrea Reale che interverrà su “Problematiche giurisprudenziali in tema di sfruttamento del lavoro e caporalato”; l’europarlamentare Michela Giuffrida che interverrà su “La filiera sporca del cibo: il ruolo del Governo e dell’Unione europea nel contrasto al lavoro sommerso e al caporalato in agricoltura”.
“La Diocesi di Ragusa è una delle dieci diocesi italiane ad aver attivato, attraverso la Caritas, un presidio fisso. Si trova a Marina di Acate, una zona nella quale sono più acuti i disagi causati dallo sfruttamento del lavoro agricolo. Il Progetto Presidio – spiega una nota dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali – ha come obiettivo quello di garantire una presenza costante in quei territori nei quali è più forte la presenza di lavoratori agricoli attraverso la presenza di operatori Caritas pronti ad offrire, oltre ad un’assistenza per i bisogni più immediati, anche un’assistenza legale e sanitaria e un aiuto per i documenti di soggiorno e di lavoro. Nel corso dell’ultimo anno – prosegue -, come si evince dai dati diffusi dall’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse, sono state aiutate quasi mille persone (997) che si sono rivolte al Centro ascolto; sono state effettuate 632 visite mediche gratuite; garantita assistenza legale per problemi amministrativi o di lavoro a 75 persone; sono stati seguiti 95 minori (25 dei quali coinvolti anche in un laboratorio teatrale); distribuiti quintali di alimenti, vestiti e coperte. A beneficiarne soprattutto lavoratori romeni (il 49%), ma anche tunisini (23%), albanesi (10%), marocchini (8%), italiani (5%) e di altre nazionalità”.
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