PALERMO. CATTEDRALE: IN PREGHIERA PER L’UNITÀ DELLA CHIESA DIOCESANA
La preghiera è stata lunga, silenziosa, intervallata solo da invocazioni, canti e letture di pericopi tratte dell’Antico e dal Nuovo Testamento che hanno richiamato all’unità, al perdono, alla pace e alla edificazione fraterna.
L’Adorazione è stata presieduta dall’arcivescovo, il quale, prima della benedizione finale, ha ringraziato il Signore con una preghiera spontanea. “Grazie Signore, perché ci permetti di non spegnere lo Spirito. Nessuno di noi – ha detto – è qui per un altro motivo, ma per testimoniare che lo Spirito è all’opera nella sua Chiesa. Oggi ti chiediamo perdono – aggiunge – perché non sempre siamo stati capaci di far si che lo Spirito ci rendesse l’unico corpo di Cristo, a cominciare da me vescovo. Ti chiediamo perdono perché le dottrine formulate ci possono dividere, ma davanti al mistero dell’Eucaristia allora tutti siamo riuniti. Noi stasera soffriamo e soffriremo finché non siamo tutti. Nessuno è un condannato, nessuno è un escluso. Ciascuno è un cristiano perché è un amato, è un perdonato”. [01]
Per l’adorazione è stato utilizzato l’ostensorio messo a disposizione per l’occasione dal parroco della parrocchia Annunciazione del Signore, don Cesare Rattoballi, a forma di mandorla, in metal vetro che rappresenta le due nature di Gesù: umana e divina, ideato dallo stesso parroco e realizzato dall’artigiano Salvatore Landino. [01]
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