18 agosto 2020
Catania
IL PIME LASCIA MASCALUCIA
“Spiace chiudere un’altra comunità e non è mai facile lasciare. D’altra parte, forse liberi da grandi strutture potremo in futuro, in un processo di riqualificazione delle nostre presenze, provare a esplorare nuove vie di animazione e di testimonianza“. È con una lettera ai direttori dei Centri missionari della diocesi di Sicilia che il Pime annuncia che lascerà Mascalucia.
La firma padre Marco Bennati, che apre ripercorrendo le tappe della presenza in Sicilia. “Il Pime iniziò la sua presenza a Catania nel 1954. Nel 1971 a Mascalucia fu aperto il seminario minore e in seguito, grazie al lavoro assiduo di diversi nostri sacerdoti, la casa è stata un centro fiorente di attività di animazione missionaria e vocazionale. A Mascalucia, l’Istituto ha investito risorse umane ed economiche per esplorare vie d’impegno a servizio dell’animazione missionaria con l’obiettivo di far innescare processi virtuosi. Iniziative lodevoli non sono mancate in questo senso frutto della generosità e creatività dei confratelli che si sono succeduti nella gestione della casa. Di questa abbondante semina, tuttora diverse persone e realtà ce ne sono enormemente grati e rimpiangono una nostra partenza dal suolo siciliano“.
Ma negli anni qualcosa è cambiato. Così il Pime spiega il perché della dolorosa decisione: “il calo delle vocazioni con conseguente difficoltà nell’incontrare personale per la gestione della casa; la nostra priorità è la missione ad gentes ed ad extra e togliere missionari dal “campo” per la gestione di case in Italia non è sempre possibile; l’enormità della struttura con costi di gestione rilevanti e che rende ancora più evidente la sproporzione tra la nostra comunità e gli spazi enormi vuoti e inutilizzati; la difficoltà di trovare percorsi adeguati di animazione missionaria che coinvolgano giovani...”
Padre Bennati parla di “sofferto discernimento” che ha portato il Consiglio di Delegazione Centrale PIME a proporre alla Direzione Generale di chiudere la presenza PIME a Mascalucia a partire dal 1 gennaio 2021.
Parole colme di emozione nella lettera: “Esprimiamo sentimenti di gratitudine al Signore e ai tanti confratelli (anche siciliani) che si sono alternati per più di sessant’anni in un impegno di testimonianza e di richiamo alla responsabilità urgente della chiesa perché si mantenga “in uscita” e fedele al mandato missionario. Cogliamo l’occasione anche per manifestare la nostra riconoscenza alle Diocesi di Sicilia con le quali abbiamo collaborato in spirito costruttivo e fraterno, il clero diocesano, i religiosi e le religiose e le persone che hanno aderito con entusiasmo alle nostre iniziative di animazione e hanno condiviso pagine molto belle di questo tratto di cammino insieme. Che il Signore raccolga il bene prodotto e lo moltiplichi“.
In chiusura un augurio e una preghiera: “Chiediamo con insistenza il dono dello Spirito Santo perché continui a guidarci nel nostro discernimento come Istituto per orientarci in questo processo di riqualificazione delle nostre presenze in Italia e ci sproni a trovare i cammini adeguati per arrivare al cuore della gente e proporre l’ideale missionario“.
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