09 luglio 2020
Palermo
MONS. FILIPPO SARULLO È IL NUOVO DIRETTORE DEL MUSEO DIOCESANO
Mons. Filippo Sarullo è il nuovo direttore del Museo diocesano di Palermo. A darne annuncio è stato, ieri, l’arcivescovo mons. Corrado Lorefice, nel corso dell’inaugurazione della mostra “Architetture barocche in argento e corallo”, la prima dopo l’emergenza Covid-19.
Mons. Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale di Palermo, segretario aggiunto della Conferenza episcopale siciliana, succede a mons. Giuseppe Randazzo che da lungo tempo aveva fatto richiesta all’arcivescovo di lasciare l’incarico per limiti di età e che ha diretto il museo dai primi anni Ottanta, “conducendolo – si legge in una nota stampa della Curia – verso un’impegnativa riapertura, ristrutturazione e totale riconfigurazione all’interno dei nuovi locali del Palazzo arcivescovile di Palermo, seguendo i propositi dell’allora arcivescovo card. Salvatore Pappalardo”.
Per l’arcivescovo mons. Lorefice, la nomina di mons. Sarullo deve essere “foriera di nuove sinergie con la Cattedrale di Palermo” per “rilanciare il museo in questa fase di passaggio e verso la conclusione del nuovo allestimento”.
“Mi prefiggo che nasca una fattiva collaborazione con le attività pastorali e la vita ecclesiale dell’arcidiocesi – ha detto il nuovo direttore del Museo diocesano – perché attraverso la bellezza dell’arte si possa realizzare un percorso spirituale, annunziare il Vangelo e testimoniare l’amore che è stato trasmesso nel tempo e che giunge ancora a noi”. Il suo auspicio è che il Museo “diventi luogo di incontro tra le diverse istituzioni culturali del territorio, perché la bellezza in esso contenuta continui a parlare e ad annunciare un messaggio che supera differenza di lingua, popoli, culture e religioni. Ammirare un’opera artistica – si legge ancora nella nota stampa – unisce le diversità in quanto per essere letta e interpretata non necessita unicità di linguaggio, ma uno sguardo profondo capace di contemplare le meraviglie che grandi artisti, nei secoli, ci hanno lasciato”.
Condividi