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18 - 19 dicembre 2019

Catania

“ERO IN CARCERE E SIETE VENUTI A TROVARMI”: I PENSIERI DEI DETENUTI PER IL CALENDARIO CARITAS 2020

“ERO IN CARCERE E SIETE VENUTI A TROVARMI”: I PENSIERI DEI DETENUTI PER IL CALENDARIO CARITAS 2020

Giovedì e venerdì, 18 e 19 dicembre, don Piero Galvano e Salvo Pappalardo, rispettivamente direttore e responsabile delle attività della Caritas diocesana di Catania, incontreranno i detenuti della Casa Circondariale di Piazza Lanza. La visita della delegazione dell’organismo diocesano è un appuntamento ormai tradizionale nel corso delle feste e sarà dedicata a uno scambio di auguri, alla consegna di alcuni panettoni e del Calendario Caritas 2020 che quest’anno è stato intitolato “…ero in carcere e siete venuti a trovarmi…” (Mt 25, 36b).

Grazie alla collaborazione della Casa Circondariale di Piazza Lanza, il calendario contiene i pensieri dei detenuti: la direttrice Elisabetta Zito ha, infatti, concesso l’utilizzo degli scritti per la pubblicazione. “Parole di speranza, ravvedimento e affetto per i propri cari emergono dai pensieri che i fratelli reclusi hanno voluto indirizzare alla Caritas diocesana per il Calendario 2020. Da questa raccolta, che accompagna i dodici mesi dell’anno – spiega la Caritas di Catania –, emergono aspirazioni e prospettive, e traspare anche il racconto dell’esperienza della detenzione e la volontà di una seconda occasione. L’edizione 2020 del Calendario vuole suggerire al lettore di andare oltre i consueti luoghi comuni sui detenuti, per offrire, tramite le loro stesse parole, uno sguardo su quanti hanno commesso degli errori e vorrebbero, col tempo e con consapevolezza, poter rimediare“.

Auspico vivamente – scrive mons. Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania, in un estratto del suo intervento che è integralmente riportato nel Calendario – che anche attraverso questo strumento del Calendario2020 possiamo abbattere quotidianamente il muro della diffidenza o indifferenza verso i fratelli reclusi, sforzandoci di promuovere nei loro riguardi atteggiamenti di concreta accoglienza e inclusione sociale“.

Anche don Piero Galvano, direttore della Caritas diocesana, ha voluto sottolineare come “non si debba dimenticare che, anche chi sta “dentro”, come ogni persona, ha un cuore che batte e una mente che pensa: come tutti noi piange e spera, sogna e lotta per perseguire i propri obiettivi, si preoccupa della propria famiglia e soprattutto dei figli, pensa al proprio futuro e lo vede incerto, piange ed ha paura della morte, si pone interrogativi e cerca la verità…”.

Un pensiero di condivisione e speranza arriva da Elisabetta Zito, direttrice C.C. Piazza Lanza, che ha voluto evidenzaire che “solo con la collaborazione, la sensibilità e l’empatia che tutti gli operatori penitenziari possono aprire spiragli di luce e di libertà”.