26 - 28 luglio 2019
Centro Regionale per le Vocazioni
PERCORSO PER ANIMATORI VOCAZIONALI: “VUOI RISPLENDERE COME MARIA CHIARA?”
E’ il cammino di fede di Maria Chiara Mangiacavallo ad accompagnare gli educatori, le equipe vocazionali e di Pastorale giovanile, i catechisti, insieme con i presbiteri e i diaconi, i consacrati e le consacrate, i seminaristi e i novizi, le coppie di sposi e i giovani che stanno prendendo parte al sesto Percorso per animatori vocazionali. I familiari e il suo direttore spirituale, padre Vito D’Amato ofm, “coloro che hanno condiviso la fede di Maria Chiara, fratelli non solo nel sangue, ma nello spirito”, hanno raccontato la vita e la luminosa morte della ragazza di Sciacca (1985 – 2015).
“Come se vedessero l’invisibile” è il titolo scelto per il sesto Percorso per animatori vocazionali in corso a Mascalucia (CT), presso la Casa di esercizi spirituali dei padri passionisti, al Santuario dell’Addolorata. È tratto dalla Evangelii Gaudium. “Sì, l’invisibile è possibile vederlo nella reciproca fiducia e carità – ha detto don Dino Lanza, direttore del Centro regionale per le Vocazioni che ha organizzato l’appuntamento –, quella che spera al di là dei limiti e rischi, quella che persevera al di là delle cadute e delle gratificazioni, quella che insiste con franchezza a riguardo della verità insita nella persona amata e salvata da Cristo Gesù, crocifisso e risorto per darci la vita piena e bella”.
Due le parole consegnate all’assemblea. La prima – “Insieme” – riguarda la modalità e, nello stesso tempo, l’obiettivo. “La nostra testimonianza cristiana è solo insieme; insieme corresponsabili in questa missione affidata a noi da Gesù stesso – spiega don Dino –; insieme, al passo l’una dell’altra e viceversa, perché tutto proceda per la gloria di Dio e il beneficio della nostra Chiesa siciliana”. La seconda parola, strettamente collegata alla testimonianza su Maria Chiara Mangiacavallo, è “Risplendere”. “‘Vuoi risplendere?’ è stata la domanda che si è sentita rivolgere la giovane agrigentina ne corso del suo pellegrinaggio in Terra Santa; domanda – continua don Lanza – che l’ha molto inquietata e che sarà rivolta in questi giorni a ciascuno di noi e a tutti insieme. Risplendere della luce di Cristo, della sua bellezza che si cura dei particolari, che non trascura l’apparenza perché riflesso dell’intima unione con l’Amore che è Dio, Bellezza senza pari”
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