Pubblicato il

17 giugno 2019

Siracusa

IL MIQWEH DI SAN FILIPPO APOSTOLO

IL MIQWEH DI SAN FILIPPO APOSTOLO

Sono stati presentati, nel salone dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio”, a Siracusa, gli studi sul miqweh della chiesa di San Filippo Apostolo. Hanno partecipato il direttore dell’Istituto di Scienze religiose San Metodio, don Salvatore Spataro, insieme con il professor Yonatan Adler della Ariel University di Gerusalemme e Nadia Zeldes della Ben Gurion University del Negev. Hanno presentato il loro studio scientifico e storico sul Bagno rituale che si trova nel quartiere della Giudecca nel centro storico di Ortigia.

Adler e Zeldes sono stati poi protagonisti, nel pomeriggio, presso il salone “Paolo Borsellino” di Palazzo Vermexio, di un convegno scientifico promosso dall’Issr San Metodio e patrocinato dal Comune di Siracusa, nel corso del quale hanno spiegato il risultato dei loro studi.

IL MIQWEH DI SAN FILIPPO APOSTOLOL’incontro è stato moderato da Salvatore Sparatore, docente di Storia della Chiesa.Per Nadia Zeldes, che ha studiato il contesto storico e le fonti, è possibile “spiegare l’esistenza di un nucleo di ebrei a Siracusa: poteva essere una struttura ebraica e la chiesa è stata costruita successivamente dopo l’espulsione degli ebrei. Alcuni si domandano perché c’è bisogno di un altro miqweh: io ritengo non funzionassero insieme ma in periodi diversi. Secondo l’analisi questo miqweh non è realmente finito, non è completa la struttura. Per qualche ragione – ha chiarito – si sono fermati ed una delle spiegazioni può essere l’espulsione degli ebrei: furono cacciati dalla Spagna nel 1391 e buona parte di essi emigrarono in Sicilia e tra le città dove vi fu una colonia c’era certamente Siracusa. Nel 1492 gli ebrei furono costretti a lasciare l’isola, per cui è presumibilmente che in questo arco temporale possa essere stato edificato il miqweh che però forse non fu portato a termine“.

Il prof. Adler ha ricordato i suoi studi, anche quelli rabbini, e quelli relativi ai miqweh: “In Israele ne conosciamo circa mille e alcuni risalgono al medioevo. La struttura che si trova sotto la chiesa di san Filippo apostolo – ha detto durante la conferenza – sembra un miqweh medievale: la recente scoperta di una iscrizione in lingua ebraica è una prova importante nella ricostruzione della storia del miqweh”.