Pubblicato il

22 giugno 2023

Ragusa

DUE FRANCOBOLLI DEL SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA CON LA TELA “IL BATTESIMO DI GESÙ” DI CHIARAMONTE GULFI

DUE FRANCOBOLLI DEL SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA CON LA TELA “IL BATTESIMO DI GESÙ” DI CHIARAMONTE GULFI

Due francobolli emessi dalle Poste magistrali del Sovrano Militare Ordine di Malta raffigureranno l’opera “Battesimo di Gesù”, di autore ignoto, datata 1782 e custodita nella chiesa rettoria di San Giovanni Battista a Chiaramonte Gulfi.  Porteranno la data del 23 giugno e avranno il valore di 3.50 euro ciascuno. A commento dell’emissione, il vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa, ha firmato una circolare da collezione  (cfr in ALLEGATI) che si sofferma sulla tela custodita a Chiaramonte Gulfi in una chiesa già commendale del Sovrano Militare Ordine di Malta che, come è noto, riconosce San Giovanni Battista come suo patrono. In particolare, la tela, di scuola caravaggesca, venne fatta dipingere a Malta dal commendatore fra’ Giovanni Battista Tomasi, futuro Gran Maestro dell’Ordine, che la donò alla chiesa. I due francobolli presenti all’interno dell’immagine delimitano, rispettivamente, la raffigurazione di Dio e la scena del Battesimo di Gesù.

In entrambi i francobolli sono inserite le scritte “Sovrano Militare Ordine di Malta” e “Poste magistrali”, lo stemma delle attività dell’Ordine ed il valore facciale di 3.50 euro. Il formato dei francobolli: 40 x30 mm e 40 x 52 mm e la tiratura è di tremila foglietti numerati. Le carte-valori postali del Sovrano Militare Ordine di Malta possono essere acquistate presso lo sportello delle Poste Magistrali ubicato all’interno della sede extraterritoriale dell’Ordine a Roma, con ingresso da Via delle Carrozze 79.Presso il medesimo sportello sarà in uso, nella giornata di venerdì 23 giugno 2023, lo speciale annullo “Giorno di emissione” realizzato dalle Poste Magistrali.

ALLEGATI

CIRCOLARE DA COLLEZIONE

Il dipinto, collocato in fondo all’abside nella chiesa di San Giovanni di Chiaramonte Gulfi (a 17  km da Ragusa), raffigura il Battesimo di Cristo ed è stato realizzato da un ignoto pittore maltese, nell’ultimo quarto del diciottesimo secolo, su commissione del sacerdote Antonio Ventura, in quel periodo Vicario generale della Commenda di Modica Randazzo.

Il dipinto, ad olio su tela, raffigura Giovanni il Battista nell’atto di battezzare il Cristo, temaiconografico tratto dai racconti evangelici e tra i più rappresentati nella storia dell’arte.

La rappresentazione, secondo i canoni della pittura religiosa barocca è divisa in due registriraffiguranti in basso ciò che avviene sulla terra ed in alto ciò che avviene in cielo.

Nel registro inferiore vediamo, sulle rive desertiche del fiume Giordano, Giovanni il Battista riconoscibile per i suoi caratteristici attributi iconografici; indossa infatti una tunica di pelo di cammello, come vuole la descrizione che ne fa il vangelo di Matteo al capitolo 3, ed un vistoso mantello rosso, che allude invece al sangue versato nel suo martirio. Nella mano sinistra tiene la croce di canna, che richiama il vangelo di Matteo al capitolo 11, versetto 7: “Cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?“ con cui Gesù inizia a parlare alle folle del Battista che è stato arrestato da Erode e che richiama altresì il suo ruolo di precursore del Cristo.

Attorno alla croce è avvolto un cartiglio con l’iscrizione “Ecce Agnus Dei”, parole con cui nel vangelo di Giovanni, capitolo 1, versetto 29, il battista indica Gesù ai propri discepoli, invitandoli a seguirlo. Nella mano destra Giovanni tiene invece una conchiglia con cui versa dell’acqua sul capo di Gesù, così come si usa nel rito del battesimo. Si tratta evidentemente di una forzatura con cui si collega il battesimo di Giovanni con il sacramento del battesimo cristiano, infatti il battesimo che amministrava Giovanni il Battista sulle rive del Giordano, e che lo stesso Gesù ha ricevuto, era un rito penitenziale di tipo purificatorio che consisteva in una immersione nell’acqua del fiume, il termine battesimo significa proprio immersione. Il Cristo è rappresentato quasi nudo, con lo stesso perizoma che indosserà sulla croce, ad indicare che con questo rito iniziano i tre anni di vita pubblica che si concluderanno proprio sul Calvario. Dal braccio tuttavia pende un vistoso e vaporoso mantello di colore blu cobalto, il colore del cielo, allusione alla sua divinità, ribadita in quel momento da una voce proveniente dall’alto “Questi è il Figlio mio prediletto” (Matteo capitolo3, versetto 17).

Nel registro superiore invece, circondati da nuvole e angeli, sono raffigurati Dio Padre e lo SpiritoSanto, presenti anch’essi nei racconti evangelici del Battesimo di Gesù. Dio Padre è presentato conla tradizionale iconografia antropomorfa di un vecchio, con lunghi capelli e barba bianca fluente, troneggiante sulle nuvole, così come appare nella visione “dell’Anziano dei giorni” del Libro di Daniele (capitolo 7, versetto 9). La mano destra poggia su un globo ad indicare la sua sovranità su tutto l’universo, mentre sul capo si vede l’aureola a forma di triangolo, che ci ricorda che Dio è “Uno e Trino”.

Lo Spirito è raffigurato nelle fattezze di una colomba bianca secondo l’iconografia tradizionale, derivata proprio dai racconti evangelici, in cui si dice che dopo che Gesù ricevette il battesimo da Giovanni venne visto scendere sopra di Lui proprio sotto questa forma (Matteo capitolo 3, versetto16).

+ Giuseppe La Placa

Vescovo di Ragusa

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