02 giugno 2023
Ufficio regionale per la Cultura e le Comunicazioni sociali
“PARLIAMO CON IL CUORE, PER ABBANDONARE L’INDIFFERENZA, SECONDO VERITÀ NELLA CARITÀ PER UNA COMUNICAZIONE UNIVERSALE DELL’AMORE”: IL DIRETTORE DON GRASSO A MARGINE DEL CONVEGNO
Tre sessioni e due giornate, mercoledì 31 maggio e giovedì 1 giungo, a Siracusa per riflettere sul tema della 57° Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali “Parlare col cuore, secondo verità nella carità”. Significative sono state le testimonianze che hanno visto ospiti illustri puntare sull’importanza singolare del linguaggio della comunicazione. Nel luogo dove Maria 70anni fa versò lacrime di prossimità per la sua gente, mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa e delegato per le Comunicazioni sociali e Cultura della CESi, ha aperto i lavori invitando i giornalisti presenti ad incarnare il coraggio, ad aprire il cuore e a dire la verità per impegnarci insieme a costruire un mondo più giusto e bello come Dio lo ha creato.
Platone diceva: “La bellezza è lo splendore del vero”. Infatti, la bellezza non è tanto la percezione dell’occhio, quanto quella del cuore di una persona. Il cuore è ciò che corrisponde alle aspirazioni più profonde dell’essere umano. Gli operatori dell’informazione attraverso le parole ed immagini hanno il compito di decifrare la storia e giungere alla realizzazione della notizia. Raccontare secondo verità nella carità significa, infatti, cogliere il rapporto tra la quotidianità e l’immagine di Dio iscritta misteriosamente nel mondo.
Attraverso la formazione e qualche insegnamento può sbocciare la conoscenza formale della bellezza che è lo specchio del cuore di ogni uomo. Si è invitati a descrivere, quindi, le proprie esperienze con parole liberatrici di tenerezza. Noi giornalisti, ed in particolare giornalisti cattolici, diamo un senso alle parole, ampliamo e affiniamo le nostre conoscenze per essere “più vicini” all’informazione.
Noi abbiamo il “di più” che cerchiamo di determinare con precisione narrando la verità dei fatti così come hanno fatto i primi discepoli che attraverso i loro occhi hanno guardato oltre i loro stessi occhi. Parliamo dello sguardo della fede che permette l’intuizione di Dio ed i media, con il loro servizio, danno una forma all’intuizione che desta e stimola la fede. Non blocchiamo il cammino della fede, attualizziamo la nuova via che ci è stata indicata da Papa Francesco: parliamo con il cuore, per abbandonare l’indifferenza, secondo verità nella carità per una comunicazione universale dell’amore.
don Arturo Grasso,
direttore dell’Ufficio regionale
per la Cultura e le Comunicazioni sociali
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