PALERMO. AL CARCERE MINORILE “NELLA MEMORIA DI GIOVANNI PAOLO II”
L’iniziativa, in prossimità della canonizzazione di Giovanni Paolo II, dedicherà una particolare attenzione alle persone più amate da Karol Wojtyla, e cioè i ragazzi che vivono in situazioni di disagio, diversamente abili e giovani detenuti, gli “ultimi” secondo il Vangelo. Rispetto ai temi già trattati dalla manifestazione nel corso delle precedenti edizioni, dal dialogo interculturale e religioso al rispetto dell’ambiente, quest’anno il dibattito abbraccerà – attraverso l’ausilio di performance artistiche, contributi video e testimonianze di noti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo e di rappresentanti delle istituzioni – un argomento molto caro a Giovanni Paolo II, il rispetto e la difesa degli “ultimi”, al centro anche della missione di Papa Francesco.
Di particolare rilievo sarà, quindi, la presenza attiva dei giovani provenienti dal circuito penale che parteciperanno all’evento proponendo alcuni contributi artistici, del coro dell’Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti di Catanzaro e dell’Orchestra Giovanile di Laureana di Borrello (Rc). Durante la manifestazione verranno consegnati i premi “Nella Memoria di Giovanni Paolo II”, realizzati dal maestro orafo Michele Affidato ed assegnati dalla giuria qualificata formata dal noto conduttore Rai Daniele Piombi, dall’autore televisivo Stefano Santucci, da don Francesco Cristofaro, teologo spirituale, da mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo ausiliare di Palermo, e dal costituzionalista Luigi Ventura nel ruolo presidente.
“Fin dalla prima edizione – ha commentato l’ideatore Domenico Gareri – il nostro intento è stato e rimarrà sempre quello di far rivivere i ricordi, gli insegnamenti e la testimonianza di vita del beato Giovanni Paolo II coinvolgendo tutta la società civile, il mondo delle istituzioni laiche e religiose, l’associazionismo ed, in particolare, i giovani chiamati, tutti, in un percorso di nuova evangelizzazione attraverso la comunicazione sociale. Partendo da questa premessa, l’auspicio è quello di riuscire a rompere il muro del pregiudizio che troppo spesso separa la società civile da coloro che sono impegnati a vivere un percorso di rieducazione e di riscatto sociale”. [01]
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