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PALERMO. EPIFANIA MULTICULTURALE NEL NOME DI PADRE PUGLISI

“Il cammino dei Magi e quello dei pastori sono accomunati dalla medesima ricerca interiore. Infatti, per riconoscere la manifestazione di Dio occorre avere il cuore povero di chi sa mettersi in ricerca, come i pastori della valle di Betlemme, ma anche come i Magi dell’Oriente. Pastori e Magi divengono così nostri maestri ed esempi di ricerca autentica di Dio. Anche oggi, in questa Chiesa Cattedrale, nell’odierna celebrazione, sembra di rivivere visibilmente l’evento universale della visita dei Magi. La partecipazione delle numerose comunità di immigrati presenti nella nostra Città, dinanzi al Risorto che li accoglie in questo Tempio, rende visibile quell’umanità nuova che in lui ha origine. Umanità di fratelli, unica famiglia di figli di Dio, varietà di storie nella quali vive la storia della salvezza”. Lo ha detto il cardinale Paolo Romeo oggi, domenica 6 gennaio, in occasione della Solennità dell’Epifania celebrata in Cattedrale con diversi immigrati provenienti dallo Sri Lanka, Singalesi e Tamil che vivono a Palermo e che sono stati coinvolti dall’Ufficio per la Pastorale delle Migrazioni dell’Arcidiocesi, diretto da Mario Affronti. È proprio quest’ultimo che ha voluto dare alla manifestazione religiosa una connotazione particolare in questo anno in cui sarà beatificato padre Pino Puglisi, additato dal cardinale come “stella luminosa che trasmette la luce di Cristo, e che la fa splendere su quanti accolgono il suo messaggio”.

Bambini, ragazzi, giovani, uomini e donne, ed in particolare gli ospiti dalla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, si sono stretti attorno all’Arcivescovo che oggi celebra il 29° anniversario di ordinazione episcopale.
“Per questa varia e variopinta presenza, sono grato a tutti voi, carissimi fratelli e sorelle. Sperimentiamo la stupenda ricchezza della Chiesa – ha aggiunto il cardinale -, il suo respiro universale, il dono grande dell’amore Dio che è pronto a sconfinare dagli angusti limiti dei nostri egoismi e dei nostri pregiudizi, e ad estendersi a tutti gli uomini della terra. Le nostre preferenze, le nostre discriminazioni, i nostri pregiudizi, offendono questo amore grande di Dio, lo “rimpiccioliscono” e lo limitano. Invece, la nostra accoglienza, il nostro impegno per una convivenza pacifica lo esprimono e lo rendono efficace. Carissimi fratelli e sorelle, provenendo da varie parti del mondo, voi condividete con noi il cammino umano di questa pacifica convivenza nella nostra Città di Palermo, e l’avventura cristiana di appartenere a questa Santa Chiesa”. [01]

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