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Messaggio per la Giornata della vita consacrata

 
 
 
              Cari Consacrati e care Consacrate di Sicilia, 
 
desidero anzitutto esprimere il ringraziamento al Signore e a tutti voi da parte dei Vescovi dell’Isola per la vostra presenza nelle nostre Chiese, ricchezza di testimonianza evangelica e di servizio alla Chiesa e al mondo. Il popolo siciliano sembra incontrarsi con snodi epocali della sua storia e, come accaduto più volte in passato, la presenza carismatica e la dedizione di persone consacrate totalmente a Cristo sono una grazia del Signore, un segno profetico ed escatologico della presenza divina e un’inestimabile tesoro per la società.
       Non dimentichiamo, infatti, l’altezza della vostra vocazione, che desidero rievocare con le parole della Lettera d’oro, rivolti da Guglielmo di Saint-Thierry ai fratelli eremiti di Mont-Dieu: “Non è da voi adagiarsi nella pratica dei precetti ordinari né attendere semplicemente ai comandamenti di Dio, ma a ciò che Egli vuole da voi, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto (Rom 12,2)”. Più che servire Dio, voi siete chiamati a immedesimarvi a Lui; più che semplicemente sapere che Egli esiste, amarlo e venerarlo, a voi è concesso gustarlo, comprenderlo, conoscerlo e goderne. Da questa intensa relazione d’amicizia sgorga l’impegno gratuito che vediamo profondere nella vostra quotidiana attività liturgica o educativa, caritativa o sociale. È a questa fonte che si rinverdisce lo zelo per il Signore che consente di superare alcune preoccupazioni o anche cadute di generosità. Il Santo Padre Benedetto XVI lo ricordava qualche anno fa ai superiori e alle superiore generali degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica: “Appartenere al Signore vuol dire essere bruciati dal suo amore incandescente, essere trasformati dallo splendore della sua bellezza […]. Essere di Cristo significa mantenere sempre ardente nel cuore una viva fiamma d’amore” (22 maggio 2006).
       Se alle difficoltà della società odierna sommaste le molteplici preoccupazioni (del numero, dell’anzianità, del senso d’inadeguatezza verso le nuove sfide, della gravosa cura degli immobili), di certo soccombereste. L’amore di Cristo, però, non si è certo raffreddato né la sua voce affievolita! Egli autorevolmente e affabilmente invita ancora voi, anche i più anziani e ammalati, a godere lo sguardo di predilezione che vi ha rivolto da sempre. Per esso, tramite la vita fraterna e l’aiuto dei consigli evangelici voi entrate in una beatitudine che stupisce ancor oggi le generazioni giovani, le quali spesso fanno fatica a trovare la gioia e la pace nella soddisfazione dei sensi o nell’appagamento raffinato della mente. Occorre, per altro, riconoscere e rallegrarsi per i numerosi segni di vivacità che tanti Istituti presenti nelle nostre Diocesi conoscono, accogliendo il dono di nuove vocazioni che il Signore elargisce loro.
       Per tal ragione desidero farvi giungere l’affetto dei Vescovi siciliani, nella piena condivisione delle oggettive preoccupazioni unita alla fervorosa preghiera perché il Signore ricompensi le vostre fatiche ed esaudisca il desiderio di una nuova primavera di vocazioni. La Vergine Maria interceda presso il suo Figlio.
 
+ Antonino Raspanti          
Vescovo di Acireale          
Delegato per la Vita Consacrata
 
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