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Sessione invernale 2006

COMUNICATO FINALE

Nei giorni 14-16 febbraio 2006 la Conferenza Episcopale Siciliana ha svolto la sua sessione autunnale presso la struttura alberghiera La Perla Jonica di Capo Mulini, in diocesi di Acireale, ospite dell’Arcivescovo Mons. Pio Vittorio Vigo, nell’occasione del XXV anniversario del suo servizio episcopale.

1. Venticinquesimo dell’ordinazione episcopale di Mons. Vigo
La sessione della Conferenza Episcopale Siciliana si è aperta nel pomeriggio del 14 con la partecipazione di tutti i Vescovi presenti alla solenne concelebrazione eucaristica nella Cattedrale di Acireale. Si sono così uniti a mons. Pio Vittorio Vigo nel ringraziamento alla SS. Trinità per i suoi venticinque anni di ministero episcopale ed hanno potuto presentare nel contempo gli auguri più fervidi e fraterni per il felice e fecondo prosieguo del suo prezioso servizio pastorale alla venerata Chiesa Acese.

2. Gratitudine per la prima Enciclica del Papa
Aprendo i lavori la mattina successiva i Vescovi, hanno anzitutto espresso sentimenti di affettuosa gratitudine, personali e delle loro Chiese, al Santo Padre Benedetto XVI per il dono della sua prima lettera enciclica, Deus caritas est. Con questo solenne documento del suo magistero, presentato ufficialmente il 25 gennaio scorso, il Papa ha consegnato ai cristiani del nostro tempo una elevata meditazione sulla carità che è Dio e che, come suo Dono, vive e opera nella santa Chiesa, costituendo il centro antico e sempre attuale della sua fede. «In un mondo in cui al nome di Dio viene a volte collegata la vendetta o perfino il dovere dell’odio e della violenza, questo», scrive il Papa, «è un messaggio di grande attualità e di significato molto concreto».

3. Sull’attuale tornata elettorale
In vista del prossimo appuntamento elettorale i vescovi della Conferenza Episcopale Siciliana, si sono uniti al recente invito del Consiglio Permanente della CEI rivolto ai responsabili politici, perché vogliano favorire un clima di autentico dialogo e di sereno confronto tra le parti anche per facilitare quelle scelte politiche del popolo italiano che tutti auspichiamo possano risultare mature e responsabili. Non hanno però potuto fare a meno di esprimere il loro rammarico per il persistente prevalere nei due schieramenti, anche in Sicilia, del metodo dell’attacco pesante degli oppositori, talora diretto alle persone, sul metodo della presentazione chiara e argomentata dei rispettivi programmi elettorali, accompagnata ovviamente dalla discussione critica, anche dialetticamente accesa, di quelli degli oppositori.
I vescovi inoltre, in continuità con le indicazioni conciliari e il magistero pontificio, hanno ribadito la linea di non coinvolgimento dei pastori della Chiesa rispetto agli schieramenti politici e dei partiti. Essi sanno bene che «la Chiesa e la comunità politica sono nel proprio campo indipendenti e autonome l’una dall’altra» (cf. Concilio Vat. II, Gaudium et Spes 76) . Ma ciò non può mai significare disinteresse o indifferenza da parte della Chiesa – pastori e cattolici in generale –. Essa rimane, sempre e nel suo insieme, «segno e salvaguardia del carattere trascendente della persona umana» (ivi). Come infatti ebbe a precisare Giovanni Paolo II al convegno ecclesiale di Palermo, la scelta del non coinvolgimento della Chiesa nella sfera politica «nulla ha a che fare con una diaspora culturale dei cattolici, con un loro ritenere ogni idea o visione del mondo compatibile con la fede, o anche con una loro facile adesione a forze politiche e sociali che si oppongano, o non prestino sufficiente attenzione, ai principi della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione della giustizia e della pace» (cf. Con il dono della carità dentro la storia 32). E sebbene in ambito sociale e politico i cattolici operino secondo la propria responsabilità e competenza, a loro è chiesto sempre di essere coerenti con la visione cristiana dell’uomo e con la dottrina sociale della Chiesa, dal momento che i contenuti irrinunciabili di essa non sono solo “norme peculiari della morale cattolica”, ma lo sono proprio perché appartengono alle “verità elementari che riguardano la nostra comune umanità”.
In particolare i vescovi esortano le donne e gli uomini dell’uno e dell’altro schieramento politicamente impegnati nella tornata elettorale a perseguire l’obbiettivo della lotta ai mali sociali endemici della nostra Regione, come la disoccupazione e la malavita organizzata, soprattutto mafiosa, con le sue tentacolari diramazioni.

4. Relazione sulla Facoltà Teologica di Sicilia
Il preside mons. Antonino Raspanti ha relazionato ai vescovi lo stato della Facoltà Teologica di Sicilia nel presente anno accademico.
Particolare soddisfazione è stata espressa per la nuova collaborazione della Facoltà con l’Arcidiocesi di Siracusa sul versante della teologia mariana; ma anche per quella, meno recente, con l’Arciconfraternita di S. Maria Odigitria dei Siciliani in Roma nell’ambito degli studi sulla storia e la cultura di Sicilia, oltre che per la collaborazione in atto con alcune Entità accademiche siciliane, espressa attraverso numerose e diversificate iniziative di insegnamento, ricerca e produzione.
Notevole e promettente è apparso anche l’incremento costante, quantitativo e qualitativo, della produzione scientifica della Facoltà nei settori della ricerca teologico-dogmatico, biblico e liturgico-pastorale, e l’assetto della stessa sul piano editoriale e della rete distributiva.
Il preside ha anche informato la Conferenza sul progetto, ancora nella sua fase di studio, riguardante il collegamento in rete informatica di tutte le biblioteche ecclesiastiche dell’Isola.

5. Verso la costituzione di un Ufficio regionale per la Pastorale Carceraria
Il P. Enrico Schirru, cappellano presso il carcere di San Cataldo (CL) e Delegato Regionale dei cappellani delle carceri siciliane, ha riferito ai vescovi sulla situazione degli istituti di pena in Sicilia dal punto di vista dei cappellani e sulle condizioni in cui i cappellani stessi si trovano a operare. In vista di un più valido coordinamento dell’importante settore di attività pastorale nella nostra regione – un settore particolarmente difficile, anche perché afflitto in misura notevole dal fenomeno del sovraffollamento, e verso il quale i vescovi da sempre hanno espresso la loro vicinanza pastorale, fatta di impegno personale frequente e diretto – è stata presentata la bozza dello Statuto dell’erigendo Ufficio regionale per la Pastorale Carceraria. Nel prendere in consegna tale bozza, i vescovi si sono riservati di studiarla in vista della sua approvazione nel corso della sessione primaverile della Conferenza.

Acireale, 20 febbraio 2006

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