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Sessione primaverile 2004

COMUNICATO FINALE 

    Nei giorni 19-21 aprile 2004 la Conferenza Episcopale Siciliana si è riunita nella sua Sede a Palermo per la sua sessione primaverile.

1. I lavori della Conferenza si svolgono mentre il Paese prende dolorosamente parte al dramma di quattro famiglie italiane, di cui due siciliane, che da alcuni giorni vivono nell’angoscia per la sorte dei loro cari tenuti in ostaggio in Iraq – uno dei quali, di origine siciliana, barbaramente trucidato. Nel manifestare la loro solidarietà ai nostri connazionali così duramente provati, i vescovi elevano la loro preghiera al Dio della riconciliazione e della pace, perché tutti gli ostaggi vengano al più presto restituiti all’affetto dei loro cari e perché tutti gli uomini, suoi figli, quali che siano i loro schie-ramenti, si lascino ispirare da sentimenti di vera umanità e da sincera volontà di univer-sale fratellanza e, se credenti, si mostrino degni di Dio nel quale proclamano di credere.

2. I vescovi delle Chiese di Sicilia con viva gioia spirituale rendono grazie al Signore, mirabile nei suoi Santi, per la glorificazione terrena di due figli di questa nostra terra: la Beata palermitana Maria Candida, dell’Eucaristia, monaca carmelitana, morta nel Carmelo di Ragusa, elevata agli onori degli altari dal Santo Padre Giovanni Paolo II lo scorso 21 marzo, e il Beato Annibale Maria Di Francia, sacerdote messinese, vero padre degli orfani e dei poveri, promotore instancabile di vocazioni sacerdotali, che sarà proclamato santo in San Pietro il prossimo 16 maggio insieme con il Beato don Orione, di cui fu grande amico.

3. Sotto la recente provocazione della ricerca condotta da Eurispes e da altri istituti di ricerca sui più significativi fenomeni culturali e socio economici riguardanti la Sicilia, si è avviata un’attenta riflessione sulla complessa e per tanti versi grave situazione sociale ed economica della nostra Regione con particolare riferimento al persistente fenomeno della disoccupazione. Di tale riflessione i vescovi si riservano di offrire quanto prima, con apposita lettera, le indicazioni di carattere pastorale che riterranno loro dovere proporre ai fedeli.
    In questo medesimo contesto si è rivolta l’attenzione alle IPAB, di cui si ventila come imminente una riforma, per metterne in risalto la tipica finalità solidaristica di chiara matrice cristiana, da cui sono stati ispirati sia i fondatori sia le tante generazioni di uomini e donne che vi hanno profuso il loro lavoro. Queste finalità e questa ispirazione i vescovi si augurano che vengano interamente rispettate nella eventuale futura riforma, al riparo da qualsiasi forma di gestione clientelare o parassitaria.

4. Riguardo alle prossime elezioni europee i vescovi, nel sottolineare come esse dovrebbero per loro natura costituire un’importante occasione di crescita della coscienza europea e del conseguente impegno politico per tutti i cittadini della Regione, esprimono il proprio rammarico per il fatto che ancora una volta esse rischiano invece di venire impropriamente usate come occasione per confronti di natura e significato politici quasi del tutto estranei a quelli per cui sono state indette.
    Nello stesso tempo auspicano che le parti politiche in campo sappiano e vogliano raccogliere la sfida di queste elezioni per il futuro civile dell’Europa, nel rispetto di ogni diversità culturale e partitica e nel riconoscimento dell’identità specifica e del contributo delle comunità religiose al bene comune dell’Unione Europea.
    In sintonia con le indicazioni della Commissione degli Episcopati della Comunità Europea i vescovi intendono richiamare l’attenzione di tutti, e in particolare dei cattolici, sul dovere morale di partecipare all’elezione del nuovo Parlamento Europeo, che affronterà problemi delicati che ci riguardano oggi e avranno un impatto sulle generazioni future, quali il rispetto della vita e la dignità delle persone umane, la salvaguardia del creato, la solidarietà verso gli ultimi, il sostegno della famiglia naturale fondata sul matrimonio che è sorgente di sicurezza, di stabilità e di benessere fisico e morale.

5. I vescovi di Sicilia, in sintonia con analoga recente deliberazione su scala nazionale del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, si sono detti d’accordo con la creazione anche nella nostra Regione di un Osservatorio giuridico regionale presso la C.E.Si., demandando alla Segreteria generale della Conferenza la predisposizione del relativo progetto.

6. Ricorrendo quest’anno il 150° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione (8 dicembre 1854), i vescovi di Sicilia, col cuore colmo di gratitudine a Dio, idealmente si stringono con affetto filiale alla celeste Patrona delle loro Chiese. Una lettera comune dell’episcopato siciliano si farà interprete, per quanto sarà loro umanamente possibile, di questi sentimenti ai fedeli di Sicilia per invitarli a condividerli e a manifestarli anche esteriormente nelle forme che verranno indicate.

7. Nell’anno centenario della nascita del nostro conterraneo Giorgio La Pira, nato a Pozzallo (RG) il 9 gennaio 1904, noto in Italia come il “sindaco santo di Firenze”, i vescovi di Sicilia richiamano i siciliani tutti sulla sua radicale spiritualità, di professata ispirazione francescana, e sul suo costante, profetico e fattivo servizio alla comunità e alla pace in tutto il mondo: è un esempio di impegno politico, animato da profondo rigore morale, degno, soprattutto oggi, di essere imitato.

8. I vescovi di Sicilia hanno sentito il dovere di esprimere il loro apprezzamento alla Libera Università Maria SS. Assunta (Lumsa), che da alcuni anni ha cominciato a prestare ai giovani della nostra Regione (attualmente a Palermo, Caltanissetta e Patti) il suo prezioso servizio educativo, particolarmente attento alla crescita umana e culturale delle singole persone. Questa Università cattolica, anche se si presenta esigua nelle proporzioni numeriche al confronto con le Università statali, vuole sviluppare un rapporto di collaborazione con esse. Per parte sua realizza di fatto in modo opportuno e qualificato l’impegno formativo della Chiesa in Sicilia. In questo senso i vescovi auspicano che la Lumsa possa radicarsi nella nostra Regione in vista di un servizio sempre più valido sul piano della didattica e della ricerca.

9. Il verificarsi di qualche caso di abuso circa il luogo della celebrazione del sacramento del Matrimonio suggerisce ai vescovi di richiamare il clero e i fedeli tutti all’osservanza scrupolosa della norma emanata da questa Conferenza Episcopale in data 2 aprile 1992 e successivamente (28 ottobre 1992) precisata e resa di pubblica ragione, secondo cui venivano escluse quali luogo per tale celebrazione «le case o ville private, anche se munite di cappella».

Palermo, 22 aprile 2004

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