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Sessione autunnale 2002

COMUNICATO FINALE

1. La Conferenza Episcopale Siciliana (C.E.Si) si è riunita in sessione ordinaria nei giorni 8-10 ottobre 2002 presso la propria sede in Palermo. I lavori sono stati presieduti dell’Em.mo Arcivescovo di Palermo Card. Salvatore De Giorgi, il quale ha dato un cordiale benvenuto agli Ecc.mi Mons. Paolo Urso vescovo di Ragusa e Mons. Michele Pennisi vescovo di Piazza Armerina recentemente entrati a far parte della C.E.Si. Il Cardinale Presidente ha pure presentato vive felicitazioni all’Ecc.mo Mons. Salvatore Gristina, segretario della Conferenza, dal Santo Padre trasferito dalla sede vescovile di Acireale a quella arcivescovile di Catania.

2. I vescovi, anche a nome delle loro chiese, hanno rivolto fervidi voti augurali al Santo Padre Giovanni Paolo II, il quale si appresta ad iniziare il XXV anno di Pontificato. La Sicilia, che tante volte ha sperimentato particolari gesti di attenzione da parte del Papa Giovanni Paolo II, molto volentieri si associa al corale ed affettuoso ringraziamento che da ogni parte della terra Gli sarà rivolto per l’instancabile suo servizio a favore della pace universale come pure della difesa e della promozione della dignità di ogni persona.

    I vescovi avranno la gioia di manifestare di presenza al Papa questi sentimenti quando, il prossimo 16 novembre, saranno da Lui ricevuti insieme ai seminaristi siciliani in occasione della ricorrenza del XXV “Dialogo dei Seminari di Sicilia”.

    Intanto, i vescovi esortano tutte le comunità ecclesiali dell’Isola ad accogliere il pressante invito del Santo Padre a pregare, con la recita del Rosario durante il mese di ottobre, a favore della pace nel mondo e soprattutto in Terra Santa. In tal modo sarà pure mantenuto da parte delle Chiese di Sicilia l’impegno assunto dai tanti Responsabili religiosi durante il recente (1-3 settembre u.s.) incontro internazionale per la pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’arcidiocesi di Palermo.

3. La sessione autunnale della C.E.Si si è svolta in prossimità del quarantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II (11 ottobre 1962). A nessuno può sfuggire quale straordinario dono di Dio è stato l’evento conciliare per il rinnovamento della Chiesa in piena fedeltà alla volontà del suo Fondatore.

    Anche per la nostra Isola il concilio ha segnato l’inizio di un cammino che ha coinvolto le Chiese di Sicilia in una crescita di comunione e di rinnovamento pastorale. Tappe miliari di questo itinerario sono stati soprattutto i quattro Convegni ecclesiali regionali e i tanti altri incontri che hanno visto convenire tutte le categorie del popolo di Dio.

    Guardando al cammino finora fatto, e pur con la consapevolezza delle immancabili stanchezze e di involontari ritardi, è doveroso ringraziare lo Spirito Santo il quale ha illuminato le menti e riscaldato il cuore di tante persone, vescovi, sacerdoti, persone consacrate e laici che hanno fermamente creduto alla possibilità di tradurre le direttive conciliari in un nuovo stile di presenza e di azione da parte delle Chiese di Sicilia.

4. La memoria della recente storia delle nostre comunità ci spinge a riprendere il cammino con rinnovata energia. Al riguardo, i Vescovi hanno esaminato le proposte per la ristrutturazione degli organismi pastorali regionali ed hanno provveduto all’assegnazione dei settori di cui singolarmente si occuperanno con la collaborazione dei direttori regionali che saranno prossimamente nominati.

    Intanto, si è provveduto alla nomina del nuovo direttore della segreteria pastorale nella persona di Mons. Mario Russotto della diocesi di Ragusa, e alla conferma di Mons. Carlo Di Vita come vice-direttore. Inoltre, don Carmelo Cuttitta è stato confermato segretario aggiunto della C.E.Si. Tale qualifica è stata pure conferita a Mons. Russotto il quale curerà il coordinamento degli organismi pastorali Regionali.

5. Nel comunicato finale della recente sessione (16-19 settembre 2002) del Consiglio episcopale permanente della Conferenza Episcopale Italiana si sottolinea che “lo sviluppo del Meridione resta “la prima grande questione nazionale”. I vescovi, infatti, denunciano al Sud una considerevole presenza di famiglie in stato di reale povertà e l’acuirsi della disoccupazione giovanile e femminile. La situazione è aggravata dalle conseguenze di improvvise calamità naturali -da ultimo il terremoto che ha colpito la Sicilia occidentale-, nonché dalle lentezze politico-amministrative nel risolvere le croniche carenze di approvvigionamento e distribuzione idrica e nel riordino del sistema stradale e ferroviario” (N°3).

    Un tale quadro già preoccupante, lo diviene ancor di più in Sicilia alla luce delle continue tristi circostanze che accompagnano l’approdo nelle nostre coste degli immigrati extra comunitari e soprattutto di quanto sta accadendo nello stabilimento FIAT di Termini Imerese. I vescovi hanno seguito l’andamento della situazione e si sono espressi con interventi comuni ed in particolare con le dichiarazioni del Cardinale Salvatore De Giorgi.

    Facendosi voce delle sofferenze della gente siciliana, profondamente preoccupati ed amareggiati per le decisioni prese dall’azienda torinese, di fronte alla drammatica situazione ed alle tragiche prospettive che è già possibile intravedere, i vescovi hanno indirizzato forti messaggi ai Responsabili nazionali e regionali e della FIAT per scongiurare le irreparabili conseguenze che potrebbero derivare dalla progettata chiusura dello stabilimento di Termini Imerese. L’attenzione dei vescovi è pure rivolta a coloro che lavorano in strutture collegate in vario modo allo stabilimento FIAT.

    I vescovi rivolgono a tutti l’invito a mantenere la legittima protesta entro i confini del pacifico ordinamento civile e a conservare la speranza. Insieme chiediamo al Signore di illuminare i Responsabili perché con coraggio assumano iniziative che dividano equamente i pur necessari sacrifici senza scaricarli solo in alcune zone già provate e verso categorie lavorative più deboli.

6. Anche in questa occasione i vescovi di Sicilia sottolineano l’attualità della Dottrina Sociale della Chiesa da loro già in passato richiamata soprattutto nei documenti “Lavoro e solidarietà in Sicilia” dell’1-5-1994 e “Finché non sorga come stella la sua giustizia” pubblicato in occasione del cinquantesimo anniversario di approvazione dello Statuto della Regione Siciliana (15-5-1996).

    La preziosa indicazione che viene da tali interventi Magisteriali evidenzia la necessità di mettere al centro dei vari processi sociali la persona umana. Infatti, soltanto con il rispetto dei nativi diritti e doveri inalienabili della persona che hanno come fondamento la volontà del Creatore, è possibile assicurare all’economia, e ad ogni attività umana, un andamento che sia davvero a servizio dell’autentica crescita dell’uomo. Il rispetto della persona umana obbliga l’economia a subordinare il profitto ai legittimi diritti del lavoratore, che a sua volta ha il dovere di recare il proprio contributo per il migliore sviluppo dell’impresa.

    La salvaguardia della dignità della persona spingerà a creare condizione di lavoro per tutti come pure a rispettare chi già lavora non imponendogli, ad esempio, di svolgere attività lavorative nei giorni di festa da dedicare, invece, al riposo, alla famiglia e al Signore. Al riguardo, i vescovi, sollecitati da numerose richieste presentate da vari ambienti, rinnovano l’invito a riscoprire il senso profondo, religioso e sociale, della domenica.

7. L’inizio dell’anno scolastico spinge i vescovi a rivolgere un fervido augurio agli alunni, ai loro genitori ed educatori e a tutti gli operatori della scuola affinché collaborino ad un suo sereno e proficuo svolgimento.

    I vescovi vedono nella recente legge regionale che istituisce , come già avvenuto in altre Regioni italiane, il “buono scuola” un passo verso la realizzazione della effettiva parità scolastica. Certamente tanto resta ancora da fare e in tal senso i vescovi auspicano altri opportuni adempimenti. Tra questi merita di essere segnalato quello che permetta agli oratorii parrocchiali, o analoghe istituzioni civili o religiose, di svolgere ogni possibile e necessaria attività a favore dei nostri ragazzi esposti anche in Sicilia a quei rischi che ultimamente hanno prodotto i gravi eventi registrati dalla cronaca nazionale e regionale.

    I vescovi guardano con paterna premura, fiducia e simpatia alle ragazze e ai ragazzi siciliani con la speranza che dal loro incontro con educatori sapienti ed esemplari ricevano sani indirizzi per il loro cammino nella vita e per incontrare Gesù loro amico e maestro.

Palermo, 11 ottobre 2002

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