VITA CONSACRATA: “PROFETI DI FRONTE ALLE DOMANDE, ALLE ANGOSCE E AI SOGNI DEGLI UOMINI E DELLE DONNE DEL NOSTRO TEMPO E DELLA NOSTRA TERRA”
“Il profeta è un uomo di Dio, ma radicato nella storia. E il termine staoria non è per nulla generico: è fatto di uomini e donne che vivono oggi, accanto a noi, in questo nostro tempo e in questa nostra terra”. Così mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta e delegato CESi per la Vita consacrata nel corso del convegno regionale organizzato da Usmi, Cism, Ciis e Ov sul tema “Vita consacrata è profezia” (Letojanni, 16 – 17 febbraio 2018). “È in questi uomini e in queste donne, come lo stesso Papa Francesco ci invita a fare, che occorre che la vita consacrata si radichi sempre più: nelle lacrime, nelle angosce, nelle domande, negli interrogativi, nei sogni della gente del nostro territorio e, quindi, nei sogni delle tante famiglie che vivono un grande disagio. La vita consacrata – ha detto il vescovo – si deve radicare in quelle situazioni di mancanza di lavoro, di precarietà, di disagio e difficoltà dei giovani in fuga verso il Nord. E in questi frangenti occorre intervenire – ha aggiunto mons. Russotto -, perché tutti carismi della vita consacrata sono nati in momenti epocali, in passaggi storici molto forti e noi stiamo vivendo un passaggio epocale davvero significativo. Pensiamo alle emigrazioni e alle immigrazioni che, sempre più, delineano un nuovo volto, tanto geografico, quanto antropologico e sociale, della nostra Isola. Ecco, qui la vita consacrata deve essere una risposta, ma con lo sguardo di Dio”.
Numerosi i partecipanti all’appuntamento: le consacrate e i consacrati di Sicilia, i vicari e i delegati episcopali per la Vita consacrata delle diciotto diocesi siciliane, i segretari diocesani degli organismi organizzatori, i movimenti e le singole persone che condividono carismi e spiritualità degli Istituti religiosi. La riflessione del vescovo delegato per la Vita consacrata, l’ascolto delle testimonianze, la partecipazione attiva ai lavori hanno permesso di cogliere “l’attualità, la sfida, la bellezza della vita consacrata nella sua missione profetica”.
La necessità di una sempre maggiore e sempre più consapevole e responsabile “condivisione di beni e comunione di carismi” è stata ribadita da mons. Mario Russotto. “La Sicilia – ha detto -, grazie al cardinale Salvatore Pappalardo e a grandi uomini, sia preti che laici, delle nostre Chiese, vanta una tradizione unica in Italia”. Il riferimento è a quei convegni delle Chiese di Sicilia, “ancora oggi citati, ancora oggi punto di riferimento, preparati in tutte le diocesi con un impegno intenso e che, nelle varie tematiche trattate, vedevano una rappresentanza dei soggetti ecclesiali assai variegati, con tutte le Chiese ben rappresentate”. Per il vescovo di Caltanissetta “occorre riprendere quella tradizione. In questo stesso convegno dedicato alla vita consacrata, che è non solo vita religiosa, abbiamo voluto mettere insieme i religiosi dei diversi ordini, le religiose, gli istituti secolari e anche l’Ordo Virginum: abbiamo riunito – ha spiegato – tutto il panorama della vita consacrata in Sicilia e questo è già un punto di forza di un cammino di comunione. Sollecito con determinazione questo cammino comune e comunitario, lo faccio sia per la nostra storia passata, e quindi per capire da dove veniamo, sia per la storia che abbiamo da costruire insieme perché la comunione è una delle forme più forti, visibili e provocatorie di profezia”. [01]
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