SERVIZIO PER IL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA
Appuntamento con la possibilità di “Sovvenire” alla Chiesa Cattolica, di assistere chi assiste, aiutare chi aiuta, soccorrere chi soccorrere. Un gesto di solidarietà che si esplica con la firma dell’8 per mille. Si tratta della parte della percentuale di imposte già pagate dai contribuenti italiani l’anno scorso, gestita dalla C.E.I., da destinare ad opere di pastorale, di culto, di carità in Italia e nel terzo mondo e di integrazione del modesto sostentamento del clero.
Di seguito l’intervento di Michele Inirillo, direttore regionale del Servizio per il Sostegno Economico alla Chiesa Cattolica, “Sovvenire” appunto, in occasione dell’appuntamento annuale con la firma della scelta per la destinazione dell’8 per mille sulle denunce dei redditi in favore della Chiesa Cattolica.
“La firma permette di utilizzare somme investite da utilizzare ogni anno per attuare il Vangelo di Gesù Cristo, somme che riempiono il “bicchiere” della solidarietà, per essere in corso d’anno “bevuto” da chi ne ha bisogno e per tornare subito vuoto, ricominciando l’anno dopo, allo stesso modo, senza accumulare “ricchezze” nella Chiesa, che resta povera come la vogliamo. La ricchezza nostra è la testimonianza che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (At 2, 35) e la consapevolezza che “Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor 9, 7), anche se, firmare la scelta 8 per mille, è un buon gesto che, praticamente, non costa nulla, mentre si possono sempre fare “offerte deducibili” (liberalità da dedurre nella denuncia dei redditi dell’anno successivo), in favore dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (mirate solo a tale specifico scopo), che “liberano” risorse dell’8 per mille dall’integrazione sopra citata, lasciandole a disposizione delle altre restanti finalità. L’uomo nasce con i pugni chiusi del neonato, segno di possesso che man mano diventa egoismo, potere, miraggio di sicurezza terrena e indifferenza verso il prossimo. Ma al momento di lasciare questo mondo, la morte ci lascia con le mani aperte, stese nella certezza finale che, a quel punto, avremo tutto lasciato su questa terra, tranne la salvezza se avremo saputo donare ai fratelli, rinunciando alle lusinghe della ricchezza materiale, abbracciando la solidarietà e tornando al mistero da cui siamo venuti, alla casa del Padre, forti solo di ciò che abbiamo offerto in vita, dell’amore che abbiamo dato.
A firmare l’8 per mille in favore della Chiesa cattolica sono pure molti non credenti, che si fidano della sua capacità di fare disinteressatamente il bene nel mondo, anche attraverso volontari e missionari, pronti perfino a dare la propria vita, come spesso avviene, per portare dappertutto i segni tangibili dell’amore di Dio, di frequente realizzati coi fondi dell’8 per mille”. [01]
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