SANTO NATALE. “CHIAMATI AD EDUCARCI ALLA SPERANZA”
Auguro che questo Natale nell'anno del Giubileo della Misericordia, sia una scintilla di luce per tutti, un tempo nuovo di Misericordia ricevuta in dono e di perdono da donare agli altri, uno spalancare la porta del nostro cuore a Gesù Cristo, un aprire le nostre menti per superare i pregiudizi, le nostre mani per donare amore e gioia, le nostre case per ospitare chi è senza una dimora, le nostre Chiese per accogliere tutti e soprattutto chi si sente lontano dalla vita ecclesiale, ma non è lontano dall’amore del Padre ricco di Misericordia.
Il 25 dicembre, che per il mondo pagano era il giorno della rinata luce del sole, i cristiani incominciarono a celebrarlo come il giorno della nascita di Cristo, il Sole di giustizia e la vera Luce del mondo.
Quella che si realizzò due millenni fa quando a Betlemme Maria diede alla luce un bambino fu una notte di luce per tutta l’umanità.
La notte di Natale è una notte di luce per tutti quelli che sono piccoli e poveri, che hanno carichi troppo pesanti da trascinare, che attendono un segno di bontà e di tenerezza da parte di Dio per tutti quelli che cercano un senso della propria vita senza stancarsi, per quelli che invocano una presenza amica, per coloro che attendono misericordia e grazia per cambiare vita.
A partire da quella notte nessuno può dire di attraversare una storia su cui è calata una coltre di buio totale. Poiché la luce vera è venuta nel mondo tutti coloro che lo desiderano possono lasciarsi illuminare da quella luce.
Gesù è l’unica luce capace di dissipare le tenebre dell’egoismo, della solitudine, della paura, della disperazione.
Il bambino nato a Betlemme è il Figlio di Dio, che condivide le nostre gioie e le nostre speranze per dare loro un solido fondamento ma anche le nostre paure e le nostre angosce per aiutarci a superarle.
In un clima di crisi economica, di conflittualità politica e sociale e di incertezza per il futuro, che sta interessando la nostra Isola, siamo chiamati ad educarci alla speranza in una rinascita, al dialogo nell’ascolto reciproco, alla sobrietà nello stile di vita, all’accoglienza dei profughi che fuggono da guerre e miseria, alla condivisione dei beni spirituali e materiali e alla solidarietà con chi ha perso il lavoro nella ricerca sincera del bene comune.
Auguro che questo Natale nell’anno del Giubileo della Misericordia, sia una scintilla di luce per tutti, un tempo nuovo di Misericordia ricevuta in dono e di perdono da donare agli altri, uno spalancare la porta del nostro cuore a Gesù Cristo, un aprire le nostre menti per superare i pregiudizi, le nostre mani per donare amore e gioia, le nostre case per ospitare chi è senza una dimora, le nostre Chiese per accogliere tutti e soprattutto chi si sente lontano dalla vita ecclesiale, ma non è lontano dall’amore del Padre ricco di Misericordia.
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