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PROSPETTIVE E PROGETTI: LE PRIORITÀ

Dopo le provocazioni di fratel Enzo Biemmi in merito al "progettare la catechesi per tutte le generazioni", i catechisti che partecipano al Convegno catechistico regionale si riuniscono in gruppi per lavorare sugli spunti dati.

Condividere le esperienze in atto (cosa si sta facendo, cosa invece è ancora disatteso) e, soprattutto, indicare di priorità da perseguire nelle diocesi. Questo è stato chiesto ai catechisti riuniti a Cefalù (3 – 5 gennaio 2014). Ogni laboratorio ha presentato una sintesi dei lavori e delle discussioni. Di seguito una sintesi delle priorità individuate. [01]

 FAMIGLIA e GENITORIALITÀ.  La famiglia non più oggetto dell’attività pastorale, ma soggetto imprescindibile dell’annuncio, centro dell’attenzione pastorale stessa della diocesi.

Studiare percorsi di accompagnamento a partire dalla preparazione alla costituzione e per tutto il percorso successivo di vita, trasmettendo: concetti teologici, esperienza di vita e mistagogica. Iniziare, dunque, con un cammino per fidanzati che preceda la formazione dei nubendi, nell’ottica di un accompagnamento costante. All’interno di questo un momento particolare di catechesi non può non porre attenzione agli “eventi” che colpiscono la famiglia, soprattutto il diventare genitori. Nasce allora l’esigenza anche di promuovere percorsi e proposte che accompagnino le coppie nel loro diventare mamma e papà e la partecipazione dei neogenitori nel pre e post battesimo per un cammino di fede continua.

Attenzione particolare anche per le coppie separate e necessità di promuovere maturità di accoglienza e coinvolgimento per i conviventi “nel vivere la comunità come loro Eucaristia”.

ADULTI: non solo priorità, ma anche emergenza del dialogo con e per gli adulti. Attenzione specifica andrebbe rivolta agli adulti, in modo particolare ai momenti di maggiore difficoltà, ad esempio a seguito di venti luttuosi.

SINERGIA: lavoro in rete tra le varie realtà pastorali che operano nella Chiesa. Valorizzazione dei carismi e dei contributi che i vari movimenti e gruppi ecclesiali hanno e danno per sinergizzare le attività pastorali.

CONDIVISIONE: Invito ad una maggiore condivisione tra parroci e operatori pastorali nei lavori per la crescita della comunione fraterna. Condivisione anche della passione per l’uomo: al centro di questa dimensione c’è il carisma della comunità del discernimento per saper individuare catechisti – animatori, che sanno dire all’altro “Dio ti vuole bene, Dio ti ama!”

FORMAZIONE: cristiana, ma anche umana. Dei singoli, ma anche degli organismi di partecipazione, a partire dal Consiglio pastorale, abbattendo le pareti che ci dividono con camere stagne e lavorando per creare un ambiente unico ed aperto all’accoglienza di tutti. Formazione missionaria permanente alla fede per favorire in tutto il territorio l’incontro con la Parola.

KERIGMA DELL’ACCOGLIENZA DELLE DIVERSITÀ:  immigrati e disabili, in primo luogo. L’annuncio evangelico ai cittadini stranieri vuol dire accogliere offrendo la possibilità di custodire i percorsi di fede differenti, nel rispetto pieno anche della possibilità di continuare a praticarle. Essere cristiani e impegnarsi nell’annuncio in questo settore deve considerarsi cartina di tornasole dell’essere Chiesa.

RELIGIOSITÀ POPOLARE: luogo di annuncio partendo dalla testimonianza del fratello che diventa modello di vita da imitare. “Laboriosamente e travagliatamente condiviso”: lavorare perché la comunità parrocchiale sia luogo di testimonianza, comunione ed accoglienza.

 

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