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MONS. ANTONIO FRANCO È BEATO

Si è svolta a Messina, in una Basilica Cattedrale gremita di fedeli, la Celebrazione eucaristica con il Rito di Beatificazione di Mons. Antonio Franco, presieduta dal card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi. Un evento storico per la Chiesa locale, come aveva già sottolineato l’Arcivescovo di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela, mons. Calogero La Piana, in occasione della presentazione del rito alla stampa: “un dono di grazia che accogliamo con gioia e vogliamo valorizzare per stimolare il nostro cammino di fede”.

Si è svolta a Messina, lo scorso 2 settembre, in una Basilica Cattedrale gremita di fedeli, la Celebrazione eucaristica con il Rito di Beatificazione di Mons. Antonio Franco, presieduta dal card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi.

Un evento storico per la Chiesa locale, come aveva già sottolineato l’Arcivescovo di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela, mons. Calogero La Piana, in occasione della presentazione del rito alla stampa: “un dono di grazia che accogliamo con gioia e vogliamo valorizzare per stimolare il nostro cammino di fede”.

Hanno presieduto il rito, insieme al card. Amato e mons. Calogero La Piana, il card. Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo e Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Muratore, Vescovo di Nicosia, mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto, mons. Giovanni Marra, Arcivescovo emerito di Messina Lipari S. Lucia del Mela, mons. Francesco Sgalambro, Vescovo emerito di Cefalù, mons. Francesco Miccichè, Vescovo emerito di Trapani, mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo ausiliare di Palermo, mons. Salvatore Pappalardo, Vescovo di Siracusa, e ancora mons. Carmelo Lupò, Vicario Generale dell’ Arcidiocesi di Messina e mons. Giampaolo Rizzotti, Capo Ufficio Congregazione Cause dei Santi.

“Si tratta di un sacerdote cosiddetto ‘tridentino’ – ha affermato il Cardinale Amato ricordando il Beato di Santa Lucia del Mela – modellato sull’esempio di San Carlo Borromeo, pastore interamente dedito alla cura dei fedeli, alla loro istruzione e soprattutto alla loro edificazione, col buon esempio di una vita santa. Sia la venerazione del suo corpo in una preziosa urna di cristallo, che la celebrazione di una messa il 2 settembre, anniversario della morte, considerata in loco quasi festa di precetto e segnata dalla partecipazione plebiscitaria dei fedeli, sono un privilegio davvero eccezionale riservato solo ai beati e ai santi”.

“Un Beato – ha continuato il presule – si distingue da tutti noi per l’eroicità delle sue virtù e cioè per l’eccellenza della sua vita di fede, di speranza e di carità. La sua fede si manifestava nello studio, nella meditazione e nell’assimilazione della Parola di Dio; nella preghiera continua; nella celebrazione e nell’adorazione dell’Eucaristia; nella filiale devozione alla Madonna; nell’impegno per la catechesi e per l’istruzione religiosa del popolo; il suo cuore si accendeva nella celebrazione della Messa e nella comunione eucaristica. Era proverbiale la sua magnanimità”.

Visibilmente commosso, l’Arcivescovo La Piana, al termine di quello che lui stesso ha definito “un evento desiderato e atteso da quattro secoli”, ha voluto esprimere un profondo ringraziamento innanzi tutto al Santo Padre “che ha posto il sigillo della Sua autorità apostolica al cammino che ha portato a riconoscere la santità del Beato” e al card. Angelo Amato “che a nome e per l’autorità del Santo Padre, ha offerto a noi e alla Chiesa la grazia di potere contemplare e seguire le virtù evangeliche e quei valori umani da lui eroicamente vissuti”. Il presule, proseguendo nei ringraziamenti a tutte le autorità religiose e civili convenute, ha affermato che, con la beatificazione di mons. Franco “vero uomo di Dio, modello ed esempio di vita cristiana e potente intercessore, ci viene restituito quel ‘ramoscello di basilico fresco e verde’ per diffondere il buon profumo di Cristo ai nostri giorni”. “Un segno bello e prezioso – ha proseguito mons. La Piana – del suo amore per la Chiesa e in particolare per questa nostra Chiesa locale che, insieme alla gioia, rinnova lo stupore e la preghiera. Un appello e un richiamo, poi, a conclusione dell’anno della fede, ad un’autentica e rinnovata conversione al Signore, a vivere con intensità l’amicizia e la comunione con il Signore e i fratelli”.

Papa Francesco, che ha ricordato questo importante momento durante l’Angelus del 1° settembre, nella sua lettera di Beatificazione ha definito il Prelato “pastore secondo il cuore di Cristo, zelante testimone della carità evangelica”.

Mons. Antonio Franco (Napoli, 26 settembre 1585 – Santa Lucia del Mela, 2 settembre 1626), seguendo una forte vocazione spirituale, dedicò la sua vita alla difesa e al sostegno dei poveri. Lottò contro il racket dei suoi tempi, scagliandosi contro il prestito a usura e si batté per la dignità delle donne. A lui si attribuisce, inoltre, il miracolo di un’inspiegata guarigione di una donna da un cancro allo stomaco. 

Le spoglie del corpo incorrotto del Beato Franco, svelate pubblicamente in occasione del rito ufficiale, rimarranno nella Basilica Cattedrale di Messina fino al 13 settembre giorno in cui, con una solenne processione, verranno traslate a S. Lucia del Mela e ricollocate nel Duomo, nel sito originario, sotto l’altare del Crocifisso restaurato per l’occasione. Una messa di ringraziamento, che sarà presieduta da mons. Calogero La Piana, verrà celebrata domenica 15 settembre, alle ore 18, a Santa Lucia del Mela. [01]

 

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