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MADRE MARIA DI GESU’ SANTOCANALE: “APPELLO PRESSANTE ALLA NOSTRA SANTITA’”

“Un dono speciale della bontà misericordiosa di Dio per la nostra Chiesa locale e un appello pressante alla santità rivolto alla nostra comunità e a ciascuno di noi personalmente”. Così mons. Michele Pennisi, al termine della solenne concelebrazione, ha parlato della beatificazione di madre Maria di Gesù Santocanale. Dalla basilica cattedrale, il pastore della Chiesa di Monreale ha evidenziato che “questa beatificazione conferma il progetto pastorale della nostra Arcidiocesi, teso a valorizzare l’esemplarità di tante persone in un territorio dove sono fioriti esempi luminosi di santità, che sono il miglior antidoto alla illegalità e alla subcultura mafiosa".

“Un dono speciale della bontà misericordiosa di Dio per la nostra Chiesa locale e un appello pressante alla santità rivolto alla nostra comunità e a ciascuno di noi personalmente”. Così mons. Michele Pennisi, al termine della solenne concelebrazione, si è riferito alla beatificazione di madre Maria di Gesù Santocanale.
Domenica 12 giugno 2016, dalla basilica cattedrale, il pastore della Chiesa di Monreale ha evidenziato che “questa beatificazione conferma il progetto pastorale della nostra Arcidiocesi, teso a valorizzare l’esemplarità di tante persone in un territorio dove sono fioriti esempi luminosi di santità, che sono il miglior antidoto alla illegalità e alla subcultura mafiosa. Desideriamo che questa beatificazione – ha aggiunto il presule – rinnovi in questa terra, così generosa di vocazioni alla vita consacrata, la bellezza di una radicale consacrazione al Signore da parte di molti giovani perché si dispongano a seguire il Signore. Mentre in quest’anno giubilare della misericordia accogliamo il grande dono della proclamazione della luminosa testimonianza della Beata madre Maria di Gesù, vogliamo accogliere la chiamata che scaturisce dal nostro Battesimo a camminare sulla via della santità, per un’autentica e rinnovata conversione al Signore,  con un impegno sempre più forte a mettere in pratica le opere di misericordia corporale e spirituale”.
Presenti, fra gli oltre tre mila fedeli, anche le religiose delle cappuccine di Lourdes, in rappresentanza delle Case, sparse in tutto il mondo. “Essere qui è – ha esordito il cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, nell’omelia – come l’anticamera del Paradiso. I tratti caratteristici della santità della novella Beata, che il popolo, intuendone la grandezza, chiamava semplicemente la “Signora Madre”, sottolineano sia la nobiltà della sua santità, in armonia con la nascita aristocratica, sia la maternità del suo atteggiamento accogliente e benigno, proprio di una eletta discepola di Cristo”.
Maria di Gesù Santocanale  era chiamata “Signora Madre”, quasi a sottolineare sia la nobiltà della sua santità, in armonia con la nascita aristocratica, sia la maternità del suo atteggiamento accogliente e benevolo, proprio di una discepola di Cristo. Al secolo Carolina Concetta Angela, nacque a Palermo il 2 ottobre 1852 in una ricca famiglia dell’alta borghesia e ricevette una istruzione di grado superiore. Visse la sua fanciullezza in un clima turbato dai radicali cambiamenti sociali e politici del suo tempo. Molto attiva in parrocchia, nel 1887 si trasferì a Cinisi, dove diede inizio a un intenso apostolato con l’insegnamento del catechismo e l’attività caritativa.
Lo scopo dell’istituzione da lei fondata, le suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes, era quello di impartire l’istruzione ai fanciulli e di assicurare l’assistenza ai poveri e agli ammalati, anche a domicilio. Numerose sono le testimonianze di come si occupasse dell’educazione dei giovani, spiegando la Bibbia con aneddoti, per tenere viva la loro attenzione. Proprio per questa sua opera di apostolato, veniva chiamata “Don Bosco in gonnella”. Seguiva in modo particolare i ragazzi che mostravano segni di vocazione e ai quali riservava lezioni speciali sulla preghiera e sul servizio liturgico.
La celebrazione, come anticipato, è stata presieduta dal cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Erano presenti, oltre alla Superiora generale della congregazione delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes: l card. Paolo Romeo, emerito Palermo; mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo; mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone; mons. Salvatore Gristina, arcivescovo di Catania e presidente della CESi; mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo; mons. Giorgio Demetrio Gallaro, eparca di Piana degli Albanesi; mons. Francesco Miccichè, emerito Trapani; mons. Pio Vigo, emerito Acireale; mons. Salvatore Di Cristina, emerito Monreale; mons. Vincenzo Bertolone, da Catanzaro, presidente della Conferenza Episcopale Calabra; mons. Odòn Marie Arsène Razana-kolona, arcivescovo di Antananarivo, in Madagascar. E ancora autorità civili e militari, sacerdoti e diaconi, religiose, religiosi e diversi “poveri presenti nei posti loro specificamente riservati”. [01]
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