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“LA LEZIONE DEL VANGELO”

Una conferenza stampa e l'incontro con fra Benigno di Gesù, coordinatore del Centro regionale "Giovanni Paolo II", ha chiuso il 12° incontro regionale degli esorcisti di Sicilia, organizzato a Poggio San Francesco (Pa) dal 17 al 20 febbraio 2016.

Una conferenza stampa e l’incontro con fra Benigno di Gesù, coordinatore del Centro regionale “Giovanni Paolo II”, ha chiuso il 12° incontro regionale degli esorcisti di Sicilia, organizzato a Poggio San Francesco (Pa) dal 17 al 20 febbraio 2016.
L’appuntamento annuale di formazione ha registrato la partecipazione dell’Arcivescovo di Palermo mons. Corrado Lorefice, dell’arcivescovo di Monreale mons. Michele Pennisi e del card. Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito di Palermo e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana quando questa decise di dare forma specifica alla formazione degli esorcisti di Sicilia.
A quest’ultimo il compito di proporre la riflessione su “Risorse spirituali dell’esorcista, necessarie per esercitare il suo ministero sacerdotale”. Nel suo intervento, il card. De Giorgi ha sottolineato che “il diavolo esiste ed agisce sia in maniera ordinaria con la tentazione, spingendo le singole persone, ma anche comunità e la stessa società verso scelte non conformi alla volontà di Dio, e sia in maniera straordinaria con la possessione, la vessazione e l’infestazione. Dietro l’ateismo, il laicismo, le diverse corruzioni che si presentano come proposta per rendere l’uomo ‘felice’ se libero da Dio, sono solamente opera umana o dietro c’è in altro che fa da regista e amplificatore? Quando la persona non è più al centro dell’attenzione sociale e politica, ma viene solamente strumentalizzata per raggiungere altri obiettivi, questo è solo opera umana?”.
Il cardinale ha anche sottolineato la necessità e l’urgenza della pastorale esorcistica in tutte le diocesi della Chiesa cattolica come ministero di liberazione e di consolazione per quelle persone che sono vittime dell’azione straordinaria del diavolo, per prolungare così nella storia l’attività esorcistica di Gesù.
Tra le qualità dell’esorcista, necessarie per esercitare questo suo delicato ministero, il card. De Giorgi ha messo in risalto “la fede, la scienza, l’integrità di vita, l’umiltà. Più concretamente: la messa celebrata con grande devozione, la preghiera personale, l’adorazione eucaristica, il rosario quotidiano, la Via crucis…”. Ha concluso auspicando che la pastorale della liberazione abbia un più ampio sviluppo in Sicilia e altrove.
Lo stesso fra Benigno ha svolto il tema della “corretta prassi del rito dell’esorcismo”, dando a tutti gli esorcisti di Sicilia indicazioni ben precise di come svolgere il rito in modo da avere una convergenza in questo campo. Ha messo in risalto soprattutto la necessità di conoscere bene le norme della Chiesa, contenute nei Prenotanda del “Rito dell’esorcismo”, la necessità della partecipazione ai corsi di formazione iniziale e permanente che si svolgono a livello regionale, nazionale ed internazionale, e la necessità, infine, per chi inizia a svolgere questo ministero, di un tirocinio presso un esorcista di provata esperienza.
Nel corso dell’incontro regionale anche la testimonianza di una donna che per più anni è stata posseduta, ma grazie al dono dell’esorcismo che Gesù ha fatto alla Chiesa, senza che ella si fosse sottoposta a cure farmacologiche o psicoterapeutiche, è stata liberata e, conseguentemente, anche guarita.
A guidare ben sette relazioni è stato padre Paul Marie De Mauroy, della Congregazione dei religiosi “Fratelli di San Giovanni”. Si è chiesto: “Perché una persona che dice di avere fede a volte è vittima dell’azione straordinaria del diavolo?”. Nel dare una risposta ha precisato che “finché una persona vive una fede autentica, coltivando un rapporto autentico di amore verso Dio e una adesione alla sua Rivelazione, frequentando i sacramenti – messa, comunione, confessione, preghiera personale -, il diavolo non può raggiungerla con la sua azione straordinaria di possessione, vessazione e infestazione. Quando, invece, non si vive una fede autentica e, per esempio, si aderisce intellettualmente alla Rivelazione di Dio senza però un rapporto di amore verso di Lui, oppure si vive un rapporto verso Dio ma viene rifiutata la sua Rivelazione anche solo in parte, oppure ancora si vive una dimensione religiosa senza però una dimensione teologale che ti metta in contatto con Dio, quando inoltre non esiste una pratica religiosa con la frequenza dei Sacramenti, in questi casi c’è la possibilità che il diavolo entri nella sfera della tua vita attraverso la sua azione straordinaria”. [01]
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