Con gli interventi su "La situazione attuale della famiglia in Italia" e su "Le relazioni intrafamiliari nel contesto sociale contemporaneo", rispettivamente di Francesco Belletti ed Eugenia Scabini, si è aperto il I Seminario di studi organizzato dalla Conferenza Episcopale Siciliana dedicato a "L'esodo della famiglia nel tempo della crisi".
“Tutte le società si fondano su pochi punti certi intorno ai quali fondare la convivenza civile. Trovare questi punti è oggi molto difficile ed è una grande sfida per la comunità ecclesiale”. Lo ha affermatoFrancesco Bellettiaprendo i lavori del I Seminario di studi dedicato a“L’esodo della famiglia nel tempo della crisi”che vede riuniti a Palermo i Vescovi e gli Uffici pastorali della Regione. Il Presidente del Forum delle Associazioni familiari ha evidenziato le sfide che vengono all’istituto familiare dal cambiamento della trasmissione dei saperi che ha sconvolto le gerarchie al suo interno e soprattutto dalla deriva individualistica che lascia la comunità e il bene comune in secondo piano. Belletti ha poi presentato le statistiche della famiglia in Italia secondo i dati dell’ultimo censimento annuale evidenziando, in merito al dibattito attuale sulle coppie dello stesso sesso, l’esiguità del numero delle coppie omosessuali: 7.500 su 16 milioni di famiglie e, contestando i dati diffusi dalle lobby omosessuali, che esisterebbero in Italia 100mila bambini che vivono in famiglie composte da coppie gay.
È la questione antropologica che pertanto bisogna chiarire. Per fare ciò bisogna partire da un dato certo: “L’identità della famiglia è data dal rapporto tra generatività e relazione tra i sessi” è soprattutto la genitorialità che è strettamente legata alla famiglia. L’idea di famiglia legata al matrimonio esprime la sua responsabilità pubblica. Lo dimostra il fatto che essa è regolamentata dalla legge al contrario dell’amicizia che, pur essendo anch’essa fondata sull’amore e la fedeltà, nessuno si sognerebbe di regolamentare.
“Questo ci conferma – ha concluso Belletti – che la famiglia si definisce nelle sue relazioni con l’esterno, e ciò dice anche la sua rilevanza sociale”.
“Si fa della famiglia e della relazione genitori-figli una questione solo affettiva, ma intendendo per affetto solo l’emozione. Invece la cura affettuosa deve avere anche la capacità di dare una direzione alla crescita, una educazione, una spinta verso una direzione che ha a che fare con gli aspetti dell’ethos, che metta in grado di distinguere ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è giusto e ciò che non lo è. Deve essere in grado di tracciare un cammino che ha una sua traiettoria”. Ad analizzare le “caratteristiche odierne delle relazioni intrafamiliari” èEugenia Scabini, docente emerito di Psicologia sociale della Famiglia, intervenendo al Seminario. “Tutto viene ridotto alla presenza di una buona emozione tra genitori e figli – aggiunge – e in fondo anche i genitori, alla fine, per paura di perdere l’affetto dei figli, trasformano sempre più spesso il loro stile educativo da autorevole ad amichevole, trasformando l’e-ducere in se-ducere. Invece, la crescita umana ha per forza un aspetto di fatica, anche un po’ drammatico, perché vuol dire fare in modo che le forze positive abbiano la meglio sulle forze di passività e di egoismo che albergano nel cuore di ciascuno. Allora, o tu hai questa meta e fai un cammino forte e anche faticoso e di conquista, oppure semplicemente ti illudi di aver trasmesso qualcosa”. La stessa predominanza dell’emozione sulla prassi comportamentale caratterizza oggi anche la relazione di coppia. “Se si centra l’attenzione sui propri bisogni, se si ricerca il benessere individuale e si dà poca attenzione all’altro, ecco che rispettare il patto e mantenere vivo il senso del “noi” diventa difficile – aggiunge Scabini -. La conseguenza è che l’investimento emotivo sulla relazione di coppia è talmente forte che fa schizzare in alto la possibilità di una facile delusione. Ergo la diminuzione del numero di matrimoni e l’aumento delle separazioni”.
Al Seminario prendono parte i Vescovi delle 18 Diocesi di Sicilia, insieme con i direttivi degli Uffici pastorali regionali, i rappresentanti dei presbiteri, della vita consacrata e delle aggregazioni laicali. [01]
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