“La donna e il suo genio, centro della famiglia” è stato il tema affrontato nel corso del 2° Seminario di studi dedicato a “L’esodo della famiglia nel tempo della crisi” (Baida, 9 e 10 settembre 2015) da Laura Viscardi, direttrice del Centro di formazione Betania (Roma)
“La donna e il suo genio, centro della famiglia” è stato il tema affrontato nel corso del 2° Seminario di studi dedicato a “L’esodo della famiglia nel tempo della crisi” (Baida, 9 e 10 settembre 2015) da Laura Viscardi, direttrice del Centro di formazione Betania (Roma). Il suo è stato il secondo intervento durante i lavori ai quali hanno preso parte i vescovi delle diciotto Diocesi di Sicilia, i direttivi degli Uffici regionali della Conferenza episcopale siciliana e degli organismi collegati (la Commissione presbiterale siciliana, la Consulta delle aggregazioni laicali e la Vita consacrata).
Ecco, in sintesi, quanto proposto alla riflessione.
“Giovanni Paolo II parlando del ‘genio femminile’ ha voluto sottolineare come “il femminile” sia il paradigma di ciò che l’uomo, ogni uomo, è davanti a Dio, cioè apertura radicale all’altro e a Dio.
Infatti, continua il Santo Padre, nella donna si trova una particolare “sensibilità” verso l’umano, ossia, la donna nella sua femminilità è in modo peculiare ascolto, accoglienza, intimità, donazione di sé. Non certo in modo subalterno e passivo, ma consapevole della propria femminilità e della chiamata che essa comporta. Il nostro corpo è il luogo in cui è iscritta la vocazione ad essere spose, madri, e al contempo professioniste, donne che pensano e che con il loro pensiero sono capaci di non scindere ragione e cuore, proteggendo così l’integrità della promozione della persona umana. Una pastorale adeguata al nostro tempo storico, definito post moderno, non può prescindere dalle problematiche che riguardano l’emancipazione della donna e la promozione della sua dignità di persona.
Papa Francesco è illuminante quando ci ricorda che compito dello sposo è quello di rendere più donna la moglie e compito della sposa è rendere più uomo il marito. E questo al di là di ogni stereotipo di genere che umilia il genio femminile. Ma anche al di là della rinuncia alla differenza sessuale che maschilizza la donna e ne umilia il genio. Una pastorale familiare rinnovata è capace di valorizzare in una parrocchia in uscita, il maschile e il femminile attraverso percorsi di cura e di accompagnamento delle coppie dopo il matrimonio, di cui può costituire un significativo esempio l’esperienza del centro di formazione Betania di Roma”. [01]
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