GREST E CAMPI ESTIVI: “LA FAMIGLIA CHIAMA, LA CHIESA RISPONDE”
Con l'inizio delle vacanze cambia lo stile di vita di tutti, ma cambiano soprattutto i ritmi delle famiglie, costrette, a volte, ad un onere in più. E' in questo contesto che la parrocchia conferma la sua vocazione all'accompagnamento nella crescita. Ma oggi il suo compito sembra diventare ancora più prezioso.
Con l’inizio delle vacanze cambia lo stile di vita di tutti, ma cambiano soprattutto i ritmi delle famiglie. Durante nove mesi c’è la scuola: i figli sono impegnati lì e i genitori hanno la possibilità di muoversi e di lavorare con serenità. In estate i ragazzi hanno voglia e diritto di divertirsi e di distendersi dopo l’impegno scolastico, ma le famiglie sono costrette, a volte, ad un onere in più in termini di organizzazione, di impegno e spesso anche di spesa economica.
“E’ opportuna una proposta che coniughi l’allegria e il divertimento con l’impegno proficuo del tempo e con un’occasione speciale di crescita per i ragazzi. Ed è in questo contesto che l’azione della parrocchia – con il suo oratorio, con il grest che essa organizza, con gli incontri proposti – si conferma nella sua vocazione all’accompagnamento nella crescita. Ma oggi il suo compito sembra diventare ancora più prezioso: permette, infatti, ai ragazzi di trovare un luogo e un modo di festa e di svago, di incontro e di maturazione da frequentare per giorni, per settimane o addirittura per un mese o più”.
Così mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone e delegato CESi delegato per la Famiglia e i Giovani, parla dell’importanza delle proposte estive che arrivano da parrocchie, gruppi e movimenti ecclesiali. Iniziative che non impegnano solo i più piccoli.
“Infatti sempre più spesso vengono coinvolti nell’animazione quanti hanno terminato il percorso formativo che li ha portati alla Cresima – aggiunge il presule -, interessandoli in maniera diversa all’esperienza della loro fede. Perché è evidente che, se la proposta che presentiamo loro riguarda solo la catechesi, i ragazzi daranno preso il saluto alla parrocchia perché potranno sentire di avere fatto abbastanza, tanto o addirittura troppo. In tutte le parrocchie, intanto, proprio questa fascia diventa una risorsa e un valido aiuto nell’organizzazione e nella realizzazione delle proposte estive. Ci sono grest – sottolinea mons. Peri – organizzati addirittura con settanta o ottanta ragazzi che fanno animazione ai più piccoli. E questa è una cosa bellissima e, in qualche modo, rivoluzionaria per i nostri giorni!”.
I vescovi siciliani hanno scelto di riflettere per un intero quinquennio su “L’esodo della famiglia nel tempo della crisi” e, in questo particolare contesto storico, un’organizzazione come quella proposta dalla Chiesa offre certamente un valido contributo, un aiuto concreto. “In questo modo non soltanto non si limita la parrocchia ad un’esperienza invernale o scolastica, ma la si conferma come compagna per l’intera famiglia e durante tutto l’arco dell’anno. Senza questo particolare tipo di offerta formativa che offrono le comunità parrocchiali, oggi molte famiglie avrebbero difficoltà ad assicurare ai loro figli un tempo abbastanza lungo di serenità, di pace, di riposo e di divertimento”.
Ma lungi dal pensare a grest e attività estive in oratorio come ad occasioni improvvisate. “Al contrario, sono abbastanza strutturati: è sorprendente sapere cosa c’è alle spalle di quei giorni di allegria. Questi ragazzi che fanno da animatori – spiega il vescovo – si stanno preparando da mesi su un tema specifico che possa risultare interessante e stimolante: accompagnati dai parroci preparano tracce, canzoni e giochi, studiano l’organizzazione della giornata, i programmi e le attività. E ancora fanno formazione, prove e s’impegnano”.
Avendo inaugurato diverse di queste proposte parrocchiali, il presule ha potuto toccare con mano “l’alto livello di preparazione nei diversi aspetti degli eventi proposti”. Perché “anche dietro al semplice inno scelto per accompagnare il tema, c’è un lavoro lungo fatto di prove musicali, di parole e di gesti che tutti, grandi e piccoli, conoscono”. Il grest è, insomma, “soltanto la punta di un iceberg fatto di impegno e professionalità”.
Un altro aspetto che non deve essere trascurato è poi quello che mons. Calogero Peri definisce “il modo concreto e immediato, diretto ed originale di coinvolgere le famiglie. I genitori portano i ragazzini, partecipano anche ad alcune delle attività, sono coinvolti nella preparazione o distribuzione dei pasti e delle merende, o in momenti particolari. Sia durante sia in chiusura delle attività, ci sono occasioni in cui al grest partecipano non solo genitori e fratelli o sorelle, ma arrivano anche nonni, zii, cugini: anche semplicemente per serate di fraternità, recite e spettacoli finali! Pertanto la parrocchia si anima in maniera diversa, con un coinvolgimento assolutamente importante. Io ritengo – conclude il vescovo delegato CESi per la Famiglia e i Giovani – che questa sia un’attenzione che, senza tanti proclami, riesce veramente ad offrire un servizio prezioso. Ci auguriamo che aiuti a riscoprire o a riprendere anche quei valori di una volta: innanzitutto l’idea che con poco si può fare molto e in modo divertente. Infatti, i grest e le proposte degli oratori sono espressioni ed esperienze che dimostrano come, con un contributo e un impegno economico veramente piccolo e a volte quasi irrisorio, si riesce ad organizzare un tempo di vacanza e un tempo di svago veramente lungo per ragazzi che altrimenti faticherebbero ad avere dei momenti di divertimento. E se in una parrocchia i ragazzi coinvolti sono centinaia, diventano migliaia in una diocesi o in un regione”. [01]
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