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“GRATI PERCHE’ DIO… IRROMPE, SEDUCE, SCEGLIE”

Tre ateliers, tre laboratori all’interno dei quali i partecipanti al 3° Percorso per animatori vocazionali (Caltanissetta, 27 – 29 agosto 2015) proposto dal Centro regionale per le Vocazioni si sono confrontati. I temi sono: “Grati perché Dio … IRROMPE”, “Grati perché Dio … SEDUCE”, “Grati perché Dio …SCEGLIE”.

Tre ateliers, tre laboratori all’interno dei quali i partecipanti al 3° Percorso per animatori vocazionali (Caltanissetta, 27 – 29 agosto 2015) proposto dal Centro regionale per le Vocazioni si sono confrontati. I temi sono: “Grati perché Dio … IRROMPE”, “Grati perché Dio … SEDUCE”, “Grati perché Dio …SCEGLIE”.
“Si tratta di tre laboratori che sono parti di un unico percorso il cui tema unificante è la gratitudine” ha spiegato don Luca Crapanzano, direttore del CDV e vice rettore del Seminario di Piazza Armerina, che in assemblea ha presentato gli atelier. Lui stesso ha aggiunto: “Nella direzione dei laboratori si è puntato a competenze e metodologie diverse, per far emergere come si può essere animatori vocazionali a 360° e secondo un ‘linguaggio umano vario’, che va al di là di quello codificato e spesse volte stantio della teologia e della filosofia”.
Nel primo atelier, guidato dal teologo e psicoterapeuta don Nello Dell’Agli, obiettivo era “educare all’inedito, alla novità e alla fiducia; rendere consapevoli che l’irruzione di un evento inatteso non viene accolta facilmente dall’uomo eppure è l’occasione propizia per vivere in pienezza la vita di ogni giorno e scoprirvi l’eterno”.
Il secondo, guidato dal prof. Costantino Lauria, docente di Teologia morale presso l’Issr di Messina e di Piazza Armerina, e da Umberto e Daniele Vita, messinesi cantautori e conduttori di programmi Rai dedicati ai ragazzi, aveva l’obiettivo di “educare ad entrare in relazione con l’altro a partire dalla conoscenza della propria storia e lavorare sui tipi di legami che orientano le nostre relazioni. Educare anche a conoscere le dinamiche delle seduzioni giornaliere – come la tecnica della pubblicità o della musica che utilizza registri seduttivi – e le nostre rispettive risposte emotive”.
Nel terzo, guidato da don Marco Diara, presbitero della diocesi di Ragusa, pittore, insegnante di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Ragusa, l’obiettivo si proponeva di “educare a scegliere nella libertà e di educare a trasmettere un metodo di lettura critica a partire da una lettura intelligente del linguaggio dell’arte. Da qui, il rendere cosciente il progetto che vogliamo realizzare e il focalizzare i fattori interni che bloccano le realizzazione di questo progetto: emozioni, attaccamenti, abitudini, paure, preoccupazioni a rispondere al desiderio di altri e non al nostro”. [01]
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