Pubblicato il

GIOVANI E LAVORO

 
 

A trent’anni dalla pubblicazione dell’Enciclica “Laborem Exercens”, pietra miliare della Dottrina Sociale della Chiesa, nelle diocesi siciliane è stata celebrata una veglia di preghiera, che,  organizzata dagli uffici diocesani per la pastorale del lavoro e dalle associazioni dei lavoratori dell’Isola, ha richiamato numerosi fedeli.

Nella lettera inviata per sollecitare all’iniziativa si legge:   “Il periodo che stiamo attraversando manifesta elementi di viva inquietudine che ci interrogano e ci chiamano ad assumere più precise responsabilità. In particolare la crisi economica ed i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro da un lato producono una drammatica disoccupazione giovanile e precarietà, dall’altro fanno emergere la possibilità di nuovi protagonismi dei lavoratori e di modelli organizzativi più rispondenti al disegno di “civilizzazione dell’economia” indicato da papa Benedetto nella Caritas in Veritate.
Chi, come i sottoscritti, ha la responsabilità di portare i contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa nel mondo del lavoro si sente ora chiamato ad un di più di impegno, affinché non abbiano a prevalere nel contesto pubblico – ed in particolare tra i giovani – lo sconforto e la rassegnazione e non si manifesti una generica contestazione, senza contenuti e proposte praticabili di cambiamento. E’ il tempo della responsabilità, per le famiglie e per le organizzazioni, che possono accompagnare i giovani, anche in questo difficile frangente, ad assumere atteggiamento positivo nei confronti del futuro.
Anche la nostra comunità ecclesiale deve sentirsi parte di questa sfida e tocca a noi, insieme a tutti gli amici dei diversi movimenti, associazioni e aggregazioni del mondo laicale che vorranno far loro questo progetto, indicare una strada percorribile.
 
In questa prospettiva riteniamo di dover innanzitutto affidare il nostro impegno al Signore, chiedendo aiuto nella preghiera e mostrando, attraverso di essa, la nostra disponibilità ad un vero cambiamento”.
Nell’Enciclica, che riportiamo in allegato, leggiamo: “Fatto a immagine e somiglianza di Dio stesso nell’universo visibile, e in esso costituito perché dominasse la terra, l’uomo è perciò sin dall’inizio chiamato al lavoro. Il lavoro è una delle caratteristiche che distinguono l’uomo dal resto delle creature, la cui attività, connessa col mantenimento della vita, non si può chiamare lavoro; solo l’uomo ne è capace e solo l’uomo lo compie, riempiendo al tempo stesso con il lavoro la sua esistenza sulla terra. Così il lavoro porta su di sé un particolare segno dell’uomo e dell’umanità, il segno di una persona operante in una comunità di persone; e questo segno determina la sua qualifica interiore e costituisce, in un certo senso, la stessa sua natura”.
ULTIME NEWS