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FIRENZE 2015. LA PAROLA AI DELEGATI: “USCIRE”

“Nella visione unitaria delle cinque vie, “Uscire” esprime l'urgenza di ripensare la vita e la missione della Chiesa alla luce dei profondi cambiamenti in atto nella nostra società. Non si tratta soltanto di uno spostamento materiale che dalle chiese e dai locali parrocchiali ci riporti nelle strade e nelle case, né di un semplice cambiamento di formule e di strategie che rimpiazzi consuetudini consolidate con nuove proposte operative”. A parlare è don Giuseppe Agrò, vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Agrigento.

“Nella visione unitaria delle cinque vie, “Uscire” esprime l’urgenza di ripensare la vita e la missione della Chiesa alla luce dei profondi cambiamenti in atto nella nostra società. Non si tratta soltanto di uno spostamento materiale che dalle chiese e dai locali parrocchiali ci riporti nelle strade e nelle case, né di un semplice cambiamento di formule e di strategie che rimpiazzi consuetudini consolidate con nuove proposte operative”. A parlare è don Giuseppe Agrò, vicario episcopale per la Pastorale della Diocesi di Agrigento, delegato al 5° Convegno ecclesiale nazionale (Firenze, 9 – 13 novembre 2015). “La via dell’uscire esprime piuttosto una conversione radicale del cuore per imparare a guardare in profondità e con lungimiranza la reale situazione dell’uomo contemporaneo nel mondo attuale, senza gli schemi e al di fuori di prassi che con il tempo hanno strutturato e condizionato il pensiero e l’azione della Chiesa. Non significa cedere alla tentazione di “tradire” la “tradizione”, ma, al contrario, creare le condizioni per “consegnare” la “consegna” della fede e della speranza, con la gratuità e la libertà, la freschezza e la vitalità che essa stessa non teme ma esige. La via dell’uscire – aggiunge il sacerdote – è pertanto un rinnovato atto di fedeltà a Dio e all’uomo, perché nei mutati e mutevoli scenari della contemporaneità essi possano continuare a cercarsi e incontrarsi, dialogare e capirsi, anche quando i linguaggi rischiano di confondersi e i segni di diventare ambigui”.
Don Giuseppe commenta l’“Uscire” presentando anche l’esperienza della sua Diocesi. “La Chiesa agrigentina sta intraprendendo questa via scegliendo di avviare e accompagnare un serio cammino di rinnovamento ecclesiale attraverso un coinvolgimento capillare di tutte le sue componenti. Un Progetto formativo unitario – spiega -, articolato in quattro moduli e proposto in forma complementare al clero e agli operatori pastorali laici, sta offrendo a tutti l’opportunità di formarsi, confrontarsi e ripensarsi almeno su quattro punti nodali in quattro passaggi consecutivi: la presenza della comunità cristiana nel territorio, che finora si è espressa mediante la parrocchia e che adesso guarda alla prospettiva delle unità pastorali; il volto delle comunità cristiane secondo lo stile dell’iniziazione cristiana sul modello catecumenale; l’identità dell’operatore pastorale alla luce del recente magistero pontificio e dei nuovi orientamenti della CEI; la testimonianza profetica della comunità cristiana nell’uso e nell’amministrazione dei beni e nell’assunzione di nuovi stili di vita conformi al Vangelo”. [01]
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