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FIRENZE 2015. LA PAROLA AI DELEGATI: “ANNUNCIARE”

“Tutti gli ambiti e le sfumature dalla vita dell’uomo possono essere illuminate dalla luce del Vangelo. E di questo siamo chiamati ad essere testimoni prima ancora che maestri”. La Via dell’“Annunciare”, a Firenze 2015, ha avuto due testimoni siciliani: don Pino Puglisi e Giorgio La Pira. “Il martire palermitano è stato proposto come esempio di una Chiesa che, pur di portare la buona notizia di Cristo, è capace anche di sporcarsi le mani, di metterle nella pasta del territorio. Mentre il politico nato in Sicilia e che proprio a Firenze ha operato ci ha richiamati alla necessità di evangelizzare, santificare e annunciare lì dove ci troviamo, uomini tra uomini”.

“Prendendo parte alla riflessione e ai lavori del Convegno, abbiamo sentito forte la chiamata ad una Chiesa in uscita. Ci siamo detti, anche nei lavori di gruppo, che le nostre Chiese purtroppo si sono chiuse, invece che aprire le porte. Questo ha creato una realtà diversa da quella del mondo: anche le nostre famiglie sono le “famiglie delle parrocchie” e queste, spesso, sono diverse dalle famiglie del territorio. Tutto questo non ha più senso di esistere”. Così Pinella Crimì e Davide Rosano, della diocesi di Nicosia, sulla via “Annunciare” proposta nell’ambita del 5° Convegno ecclesiale nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” (Firenze, 9 – 13 novembre 2015). “L’invito che ci arriva dai vescovi, dal Papa, dai tavoli è quello di un annuncio in uscita che non sia fatto solo di parole – aggiunge la coppia di sposi -, ma di testimonianza viva del Vangelo. Tanto è vero che da uno dei tavoli è emerso, a proposito di Chiese di Sicilia, il nome e la testimonianza di don Pino Puglisi come esempio da seguire di una Chiesa che, pur di portare la buona notizia di Cristo, è capace anche di sporcarsi le mani, di metterle nella pasta del territorio. Perché Cristo – dicono Pinella e Davide – ha amato l’uomo così com’è, ci ama così come siamo, ci cerca lì dove siamo. E allora anche noi, che di Cristo portiamo il Vangelo, dobbiamo incontrare l’uomo lì dov’è, nella sua situazione di vita, nelle sue fragilità, riconoscendoci uomini tra gli uomini”.
L’ “Annunciare”, allora, parte dalla consapevolezza dell’essere destinatari dell’amore di Dio e, in conseguenza, dal sentirsi chiamati ad annunciare lo stesso amore ricevuto. “La forte presenza dei laici all’appuntamento fiorentino della Chiesa italiana racconta la chiamata ad evangelizzare, santificare e annunciare lì dove ci troviamo: in famiglia, a scuola, a lavoro, nel territorio, nella politica. Ieri per esempio, incontrando la Città di Firenze, ci è stata presentata la figura di un  grande siciliano, Giorgio La Pira. Tramite la parole di Paolo VI che ha avuto a dire che “La politica è la forma più alta di carità”, diventa evidente che tutti gli ambiti e le sfumature dalla vita dell’uomo possono essere illuminati dalla luce del Vangelo. E di questo siamo chiamati ad essere testimoni prima ancora che maestri”. [01]
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