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“È L’ANIMUS CHE FA LA DIFFERENZA E FA DI OGNI AZIONE FILANTROPICA UN’AZIONE PASTORALE”

“Si calmerà il mare che ora è contro di voi” (Giona 1,12); le cinque vie del nuovo umanesimo, speranza del Mediterraneo” è stato il tema sul quale è intervenuto mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e membro del Comitato preparatorio del V Convegno ecclesiale della Chiesa italiana che si terrà a Firenze sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.

“Si calmerà il mare che ora è contro di voi” (Giona 1,12); le cinque vie del nuovo umanesimo, speranza del Mediterraneo” è stato il tema sul quale è intervenuto mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e membro del Comitato preparatorio del V Convegno ecclesiale della Chiesa italiana che si terrà a Firenze sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.
Al Convegno della Cei, a Campofelice di Roccella, Cefalù, organizzato dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della Famiglia, insieme con Caritas italiana, Fondazione Migrantes, l’Ufficio nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, l’Ufficio nazionale per l’Apostolato del mare, il presule ha presentato tre contesti che potremmo definire limite: carceri, ospedali e luoghi di sofferenza, mondo della migrazione e tutte quelle situazioni che richiedono l’interveto della Caritas. E a proposto ai partecipanti di chiedere a se stessi: “In questi contesti in cui le persone vivono un’esperienza davvero limite, quale spaccato di umanità viene fuori? Ci sono contesti che diventano per certi aspetti cattedre e ci sono persone ed esperienze che in qualche sono maestre di umanità per l’umanità normale? La difficoltà è far sì che le tante belle frasi che sentiamo o pronunciamo diventino contributo concreto alla vita e all’azione pastorale concrete. Gesù rivela l’uomo all’uomo, giusto? – ha detto mons. Raspanti – Ma chi è Gesù? C’è una risposta che si sviluppa e che diventa vita? Gesù ribalta radicalmente le nostre attese, le nostre domande, i nostri pensieri, i  nostri progetti … Lui stesso in qualche modo ribalta se stesso. Lo fa attraverso la passione, con la lavanda dei piedi, con il padrone che si fa servo, … Si capovolge anche l’idea dell’uomo? Quello che sa di sé e che pensa di essere? Dio è l’onnipotente, il creatore, il padrone… questo rimane, ma viene ora superato”.
Secondo il vescovo, “L’uomo lo trovi spesso e con più chiarezza proprio nelle situazioni ultime, è l’uomo delle beatitudini”. È sempre mons. Raspanti che addita ai partecipanti al convegno di Cefalù “un rapporto verticale col Padre: la preghiera. La  risposta non è in-mediata, ma mediata…. Gesù è la via, la verità e la vita. Ci dice che c’è uno più grande, dal quale parte e al quale arriva. Rimanda ad un altro ed è in relazione con il Padre! Dovremmo applicare anche questo all’uomo? Lo trovi qui, nella sua corporeità senza la quale non potrei pormi davanti a lui… ma ha altro, che va al di là anche da se stesso. Occorre discernimento – avvisa il presule -: cosa vedo in una situazione di ultimi? E come pongo? È l’animus che fa la differenza e fa di ogni azione filantropica un’azione pastorale”. [01]
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