“DOV’È TUO FRATELLO? FAMIGLIA E IMMIGRAZIONE”. “UNA NUOVA PAGINA SULL’ACCOGLIENZA DELLE FAMIGLIE IMMIGRATE IN ITALIA”
La Parola e le parole, l'invito di Papa Francesco e il Magistero della Chiesa, la tradizione alla quale siamo ancorati e la sfida che l'attualità ci pone dinanzi, ma soprattutto un nuovo concetto di umanità e di fraternità che deve diventare pane quotidiano da spezzare sulla mensa delle nostre vite, all'interno delle nostre comunità e delle nostre case, nel cuore delle nostre famiglie. Su questo hanno riflettuto i partecipanti al convegno organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana riuniti a Campofelice di Roccella, a Cefalù, per tre giorni.
“Dov’è tuo fratello? (cfr Gen 4,9). Famiglia e immigrazione” è il titolo scelto dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della Famiglia, insieme conMigrantes, Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, Caritas italiana e Apostolato del mare per un convegno nazionale che si è svolto a Campofelice di Roccella, Cefalù, dal 31 maggio al 2 giungo 2015. Ma è anche la frase che Papa Francesco disse nel corso della sua visita a Lampedusa l’8 luglio 2013, dopo che centinaia di fratelli erano morti in mare. Ad è proprio una lettera del Pontefice che ha dato il benvenuto ai partecipanti giunti da tutta Italia.
Con gli interventi di p. Josè Granados, vice presidente del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia, sul tema “Dal sacramento della coppia alla cultura dell’incontro: la famiglia genera la fraternità universale”, e di mons. Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes, su “Dov’è tuo fratello? L’abbraccio della Chiesa alle famiglie migranti; dalla Rerum novarum a Papa Francesco” i lavori del convegno sono entrati nel vivo.
Dopo, don Natale Ioculano, direttore dell’Ufficio nazionale per l’Apostolato del mare, ha condotto i partecipanti al convegno Cei “Nel cuore di Dio, nel segno di Giona”.
A mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e e membro del Comitato preparatorio del V Convegno ecclesiale della Chiesa italiana che si terrà a Firenze sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, il compito di indicare “Le cinque vie del nuovo umanesimo, speranza del Mediterraneo”. “È l’animus che fa la differenza – ha detto – e rende ogni azione filantropica un’azione pastorale”.
Dopo uno speciale saluto a mons. Pietro Maria Fragnelli, neo presidente della Commissione episcopale per la Famiglia, i Giovani e la Vita della Conferenza Episcopale Italiana, sono stati don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, e don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della famiglia della Cei, a concludere il convegno a Campofelice di Roccella.
La solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, ha chiuso l’appuntamento siciliano. “Dov’è tuo fratello? Che fine ha fatto la dignità di questi fratelli? Che fine ha fatto la loro libertà? – ha detto il Presule – Dove è finita la sua voglia di progettare la vita? Sarebbe facile dire che c’è un Governo, che c’è una Chiesa, che c’è una organizzazione. E allora? Sarebbe facile dire: ‘mica sono io il custode di mio fratello? Ho da celebrare, da vivere, da sbrigare le mie faccende. Ma Dio torna a chiedere: ‘Dov’è tuo fratello?’. Per rispondere – ha aggiunto mons. Galantino – dobbiamo partire da quello che ciascuno di noi vive e sperimenta. Altro è frequentare la nostra storia e i nostri spazi, e altro è abitarli!”. [01]
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