DIALOGO ISLAMO-CRISTIANO. “CHIAMATI AL RISPETTO E ALLA COLLABORAZIONE PUR NELLA DIVERSITA’ VOLUTA DA DIO”
Due interventi hanno segnato la mattina della prima Giornata regionale del dialogo islamo-cristiano (Palermo, 21 ottobre 2017) organizzata dall’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Siciliana in collaborazione con le Comunità Islamiche di Sicilia. A guidare la riflessione di quelli che possono essere gli ambiti di cooperazione, così come indicato dal titolo dell’iniziativa che è “Cristiani e musulmani insieme. Strumenti di cooperazione”, sono stati Marcello Di Tora, docente esperto in Islamistica presso la Facoltà teologica di Sicilia, e Dario ‘abdasSabur Tomasello, del Centro Islamico di Messina.
Di Tora ha sottolineato che la Giornata regionale è particolarmente bella perché “non è solo un frammento di Chiesa, un gruppo, un movimento, ad essere impegnato in questa esperienza perché, se ad organizzare è la Conferenza Episcopale Siciliana, allora vuole dire che sono tutti i vescovi a volerci qui. E lo vogliono perché sanno che la diversità è dono. Anche per l’Islam la diversità è ricchezza voluta di Dio. Il ritrovarci insieme oggi – ha aggiunto il docente – ha degli obiettivi: innanzitutto migliorare la conoscenza dell’altro, ma anche la possibilità di scoprire cose nuove e buone presenti nelle rispettive religioni. Essere qui oggi – ha proseguito Di Tora – ci aiuta ad interrogarci anche su noi stessi perché la conoscenza dell’altro, nel rispetto della sua alterità, aiuta la conoscenza di sé. Ed è solo conoscendoci che possiamo superare i pregiudizi che riguardano sia i cristiani che i musulmani”. Per Di Tora “se è vero che la collaborazione fruttuosa passa dalla stima reciproca, e la stima dalla conoscenza, la forma migliore di conoscenza è scoprire e ascoltare non ciò che viene detto dell’Islam e del cristianesimo, ma ciò che i credenti dicono di se stessi, della loro esperienza religiosa e della loro ricerca di Dio. Occorre condividere ciò che ognuno è, il suo vissuto religioso e spirituale.
“Gli uomini sono stati creati da un unico Signore – ha detto Dario ‘abdasSabur Tomasello – e da un’unità primordiale, rappresentata dalla nostra discendenza da unico padre Adamo. Tutti gli uomini. Questo vuol dire che non c’è preminenza di un uomo su un altro. È il timore di Dio che rende nobili gli uomini. Un timore che, in orizzontale, si fa rispetto e amore per tutte le creature. Lo stesso Profeta Muhammad è stato inviato come misericordia per tutti i mondi, per tutte le creature, non solo per gli uomini. Lo scopo del nostro incontro – ha aggiunto lo stesso rappresentante del Centro Islamico di Messina – è lo stesso scopo del nostro vivere, secondo quanto dice lo stesso Corano: siamo su questa terra così come siamo anche qui a Palermo in questo luogo per lodare Dio e adorarlo. L’esempio del Profeta Muhammad ci dice che ‘Nessuno è davvero credente se non desidera per il proprio fratello quello che desidera per se stesso’. E cosa desideriamo per noi? Amore, rispetto, tenerezza, protezione… Lodare la grandezza di Dio – per Tomasello – passa dalla nostra attenzione verso tutti i nostri fratelli, soprattutto verso i più deboli. La verità non ci appartiene, piuttosto siamo noi ad appartenere ad essa. Le differenze ci sono e ci devono essere, e, come il Corano afferma: ‘Se Dio avesse voluto, avrebbe fatto di noi una sola comunità’. Non l’ha fatto e riconoscerlo vuol dire riconoscere il volere di Dio nelle nostra vita”. [01]
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