DIACONI. “COSTANZA E COERENZA, CON IL CORAGGIO DI AGNELLI IN MEZZO AI LUPI”
La celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, ha chiuso la prima edizione del Convegno dei diaconi di Sicilia, organizzato dal Centro regionale per la formazione permanente del clero “Madre del Buon Pastore”. La giornata conclusiva è stata vissuta come celebrazione, ormai annuale, del FIR, Festa insieme regionale che riunisce i diaconi e le loro spose.
In Cattedrale, il vescovo mons. Mogavero ha esortato i diaconi alla costanza e alla coerenza. Li ha invitati a guardare alla semplicità e, allo stesso tempo, alla grandezza del loro impegno. E, in questo esortarli, ha collegato il loro ministero alla Parola di Dio proclamata nel Vangelo del giorno.
La celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, ha chiuso la prima edizione del Convegno dei diaconi di Sicilia, organizzato dal Centro regionale per la formazione permanente del clero “Madre del Buon Pastore”. La giornata conclusiva è stata vissuta come celebrazione, ormai annuale, del FIR, Festa insieme regionale che riunisce i diaconi e le loro spose.
In Cattedrale, il vescovo mons. Mogavero ha esortato i diaconi alla costanza e alla coerenza. Li ha invitati a guardare alla semplicità e, allo stesso tempo, alla grandezza del loro impegno. E, in questo esortarli, ha collegato il loro ministero alla Parola di Dio proclamata nel Vangelo del giorno. “Gesù va verso Gerusalemme ed ha fretta – ha detto – vuole dimostrare al Padre il suo amore nel sacrificio. Parla ai discepoli, ma anche a tutti quanti lo seguono. E parla anche a noi riuniti qui oggi. Quando dice che la messe è molta e gli operai pochi, il Signore non presenta una questione di numeri, perché non sono i numeri a risolvere i nostri problemi e le nostre difficoltà: è sempre Lui che opera e noi siamo ‘solo’ ministri”. Proseguendo nell’omelia, mons. Domenico Mogavero ha ricordato alcune di queste difficoltà, già citate da Gesù. “Dire che manda gli apostoli come agnelli in mezzo ai lupi, significa che abbiamo una buona probabilità di essere sbranati, per cui non ci turbi se calano consenso, rispetto, attenzione. Andare come agnelli in mezzo ai lupi e andare disarmati: niente bisaccia e niente tempo da perdere in chiacchiere. Nulla occorre – ha aggiunto il vescovo di Mazara del Vallo -, tutto verrà da sé. E nulla sarà dato in cambio: voi lasciate la pace del Signore e lasciatevi accogliere. E dove vi accoglieranno fate quello che dovete, ma sappiate che non tutti vi accoglieranno. E di fronte al rifiuto non c’è rivalsa, semplicemente non abbiamo da condividere neanche la polvere delle nostre scarpe. Se noi predichiamo il Vangelo, in questo e in null’altro gioiremo, ci rallegreremo, perché è Dio stesso la nostra ricompensa”. [01]
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